L'assessore all'Agricoltura e Foreste
Michele Cimino ha firmato un decreto che apporta alcune
modifiche al Calendario Venatorio 2009 – 2010 in adempimento all'ordinanza del Tar di Palermo dello scorso 17 luglio, che aveva sospeso il provvedimento su ricorso di Enpa, Lav e Legambiente.
Le nuove disposizioni si riferiscono al divieto di caccia lungo le rotte di migrazione nei parchi, nelle riserve, nelle oasi naturali, nelle oasi di protezione e rifugio della fauna, nelle aree demaniali e nei fondi chiusi. Per quanto riguarda le zone a protezione speciale (Zps) che ricadono lungo queste rotte la caccia sarà consentita dal primo ottobre, in attesa dell'adozione dei piani di gestione.
Altre modifiche riguardano i singoli Atc: nell'ambito dell'area Palermo 3 (l'isola di Ustica) si potra' cacciare dal 20 settembre (fermo restando le limitazioni ministeriali previste per le aree Zps; anche nell'ambito di Trapani 4 (isola Pantelleria) l'attivita' sara' consentita dal 20 settembre; nell'ambito di Trapani 3 (isole Egadi) sara' possibile cacciare, invece, a partire dal primo ottobre. Nei territori dei Comuni di Valledolmo (Palermo) e Mazzarino (Caltanissetta) è vietato l'uso del furetto.
"Nell'attesa che diventino operativi i piani di gestione dei 'Siti siciliani Natura 2000', gia' approvati dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente - ha spiegato Cimino- abbiamo trovato il giusto compromesso, con le associazioni ed i Comuni coinvolti, per la definizione del calendario. Le modifiche al precedente decreto rispondono alla necessita' di salvaguardare ulteriormente alcune specie".
Il provvedimento non è piaciuto affatto agli animalisti dell'Enpa che hanno formalmente diffidato la Regione ad autorizzare la preapertura venatoria giovedì prossimo in mancanza del pieno recepimento delle disposizioni del Tar. Enpa ha ricordato che il decreto ha modificato il calendario solo in relazione al divieto di caccia lungo le rotte di migrazione, resterebbero aperte ancora alcune questioni importanti come “la possibilità - dice Enpa - di cacciare la beccaccia oltre il termine ultimo fissato dall'Ispra e la possibilità per le doppiette di sparare alla lepre italica in modo indiscriminato su tutto il territorio siciliano”.
(Agi)