Si giocherà tra oggi e domani la partita delle Deroghe in Veneto. Il nuovo testo elaborato per la caccia a sei specie troverà di nuovo l'opposizione a colpi di emendamenti dei Verdi. Ne hanno annunciati 6 mila, ossia mille in più rispetto a quelli presentati a luglio. Non sarà certo una passeggiata e la maggioranza che per discutere questo provvedimento d'urgenza dovr�scavalcare altre questioni importanti, non è sicura di potercela fare.
Lo si apprende dalle dichiarazioni di questi giorni. Roberto Ciambetti, della Lega, dichiara: “L'anno scorso siamo entrati con undici specie e siamo usciti con quattro. Il mio timore è che, per le dinamiche del nostro consiglio, stavolta usciamo spennati” ma promette l'appoggio del suo gruppo alla giunta “la Lega c'è se la maggioranza vuole, si va avanti”. Lo stesso assessore Elena Donazzan ha ammesso la difficoltà del caso esprimendo il timore che “non si riesca nemmeno a legiferare”.
Gianfranco Bettin, capogruppo dei Verdi ribadendo la scelta della valanga di emendamenti intrapresa, dice “per impedire una volta per tutte il ricorso all'odioso giochetto della caccia in deroga, riproposta puntualmente senza che vi siano le condizioni di eccezionalità che dovrebbero motivarla”.
Toni di disappunto anche dal Pd che in Commissione ha bocciato il testo "La nuova proposta di legge sposa in toto quella delle associazioni venatorie - afferma il consigliere democratico Claudio Rizzato -. È come se nelle misure anti-crisi il Governo copiasse il piano di Confindustria senza tener conto dei sindacati. E poi voglio vedere se la maggioranza ha la spudoratezza di rimandare leggi come quella sugli anziani o lo statuto".
Nel caso in cui il testo non riesca a passare, è già stata annunciata una delibera di giunta dall'assessore Donazzan, un provvedimento che però troverebbe quasi sicuro al vaglio il pronto ricorso dei Verdi al Tar.