Dopo la riapertura della caccia nell'ex area protetta dei Monti Lattari grazie alla sentenza del Consiglio di Stato che nel luglio del 2008 ha di fatto annullato la delibera regionale del 2003 che istituiva il Parco, la situazione oggi non è ancora del tutto chiara e i cacciatori non sono completamente liberi di esercitare la propria attività venatoria su queste terreni. Molti di loro infatti vengono ancora sistematicamente multati dall'amministrazione regionale che si ostina a considerare l'area come protetta.
"La sentenza del Consiglio di Stato – afferma Angelo Dente, segretario nazionale di Caccia Ambiente che ha diffidato ufficialmente il presidente della regione Antonio Bassolino - ha definitivamente annullato il parco dei monti Lattari. Ciononostante, non solo l'intera tabellazione del(l'ex) parco non risulta rimossa, ma soprattutto si continua a verbalizzare i cacciatori che in tale area si recano per l'esercizio dell'attività venatoria. Se entro 30 giorni non cambia la situazione - conclude il segretario di Caccia Ambiente - denunceremo Bassolino per abuso di potere e per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria". Altro fatto singolare e già denunciato da Caccia Ambiente è che gli stessi vertici del Parco continuano ad esistere, gravando di fatto sulla spesa pubblica.