Una recente sentenza della
Corte di Giustizia UE sul dossier Malta, informa Anuu Migratoristi, ha ben evidenziato che la
Direttiva Uccelli deve essere applicata e può essere applicata anche per
tutelare le tradizioni locali, che spessissimo non collidono con la protezione dell’ambiente ed ha altresì evidenziato che
i dati raccolti da certe organizzazioni pseudo - scientifiche sono inaffidabili, dando al contrario rilevanza a quelli forniti sugli abbattimenti, raccolti sotto un controllo costante negli anni scorsi dallo Stato maltese,
in collaborazione con l’associazione locale dei cacciatori.
Per questo Anuu torna a ribadire l'importanza di riformare la caccia adeguandola alle normative europee in tempi brevi. La riforma della 157/92 è necessaria più che mai ora, in virtù della “presa di coscienza europea che la caccia è un'opportunità per la natura” ed elemento fondamentale della gestione del territorio e della ruralità. Occorre pertanto uscire da questa situazione di immobilità. E' quello che secondo Anuu chiedono oltre ai cacciatori anche i settori dell'industria, dell'artigianato, dell'economia e dell'agricoltura. Tutto questo mondo “non vuole più sentirsi dire che vi è la “finanziaria” di fine anno, poi le vacanze natalizie, poi le elezioni regionali di primavera 2010, per cui bisognerà attendere snocciolando i grani del rosario, perché il tempo passa e nulla cambia”, “Davanti a questi ritardi non possiamo più accettare rinvii” ribadisce Anuu.
Servono quindi “norme chiare per il movimento del cacciatore che deve essere coordinato e programmato, ma che non può essere negato per certe forme di caccia. Un articolo 18 veramente europeista e non pervicacemente incollato alla volontà di ingessare tempi e specie. L’uscita dal blocco delle opzioni fisse, oggigiorno insensate rispetto al calo dei praticanti. Un rapporto concreto con il mondo agricolo che sta con difficoltà sopportando non più la presenza del cacciatore, ma della fauna che talvolta è protetta proprio da un insensato pensiero conservazionistico”.
"Abbiamo bisogno di “cambiamenti veri” - conclude Anuu - (e non “sottobanco” per non cambiare nulla) per non rimanere prigionieri di un “atto legislativo senz’anima” di cui non abbiamo assolutamente bisogno. Chiediamo cambiamenti realistici, senza paura dello spettro dell’”opinione pubblica” che non c’è, perché si è capito come il mondo ambientalista in Italia sia privo di alcuna capacità di equilibrio. Per loro è tutto NO".