La sezione di La Spezia della Lipu, ha scritto all'Assessore provinciale alla caccia Giorgio Traversone chiedendo il divieto dell'attività venatoria nelle zone colpite dai recenti incendi, un accorgimento che gli animalisti ritengono necessario per non gravare sul recupero della fauna selvatica. Lipu riporta quanto espresso dall'INFS nel 2000 “l’impatto degli incendi sulla fauna selvatica è potenzialmente molto notevole, limitando il successo riproduttivo, aumentando la vulnerabilità alla predazione, diminuendo la disponibilità di risorse trofiche e di zone di rifugio”.
Pertanto, scrive la Lipu, “ il divieto di caccia dovrebbe essere esteso ad una fascia contigua dell’area incendiata le cui dimensioni debbono esser stabilite caso per caso, in funzione della superficie percorsa dal fuoco e delle caratteristiche ambientali delle aree circostanti”, la Lipu inoltre chiede agli organi competenti di prendere anche in considerazione “ l’eventualità di rimandare l’apertura della caccia”.
Sulla questione, oltre che alla legge quadro sugli incendi boschivi (la 353/2000), fa luce lo stesso calendario venatorio, che in applicazione della legge 157, dà la facoltà alle Province di intervenire vietando o riducendo la caccia in virtù di “motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali e climatiche nonché per malattie accertate dalle ASL provinciali competenti, o altre calamità”.