Lo storno è una vera piaga per l'agricoltura. In Emilia Romagna gli agricoltori di Coldiretti si sono opposti al ricorso al Tar degli ambientalisti di Lav, Lac ed Enpa sull'ultimo provvedimento per la caccia in deroga allo storno. L'associazione fa notare che nel solo 2007 secondo i dati della Regione, dalle casse pubbliche sono usciti 437 mila euro per risarcire poco più del 50% dei danni riconosciuti dagli enti pubblici alle aziende agricole. Secondo stime Coldiretti, basati sui rilevamenti ufficiali, nel 2008 gli storni hanno danneggiato l’agricoltura per oltre un milione di euro.
“Abbiamo deciso – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – di sostenere la delibera della Regione sulla caccia in deroga per tutelare i redditi delle imprese. Non possiamo accettare che gli imprenditori agricoli continuino a vedersi decimare i loro raccolti e i loro redditi per tutelare un uccello che è in espansione e che può diventare dannoso per tutto l’ambiente”.
“Il problema della caccia allo storno – spiega ancora Coldiretti – scaturisce da un direttiva comunitaria che lo inserisce tra le specie in estinzione in alcune parti d’Europa. E’ un provvedimento che comprende anche l’Italia, dove però lo storno non solo non è a rischio, ma è in costante crescita, al punto da mettere a rischio la biodiversità, proprio a causa dei danni ambientali che sta provocando. Tra l’altro questo volatile colpisce in particolare colture ad alto valore aggiunto e ad alta manodopera, come i frutteti, mettendo a rischio il reddito delle imprese e l’occupazione”.