Alla proposta di legge per l'istituzione del nuovo Parco naturale regionale dei Monti Mancuso, Reventino, Tiriolo e Gimignano, si oppone il presidente della sezione provinciale di Federcaccia di Catanzaro Benito Gironda Veraldi che sottolinea "quando si parla dell'istituzione dei parchi si omette di approfondire il discorso dal punto di vista della normativa in materia, troppo spesso bellamente calpestata dai governi regionali che si sono succeduti nel tempo, che - piaccia o no - esiste ed è vigente”.
La legge 157/92 e le successive leggi regionali 9/1996 e 10/2003 indicano infatti nel 26 per cento la porzione di territorio regionale da destinare alle aree protette “tra un parco e l'altro, qualcuno dimentica che con l'istituzione del mega Parco della Sila e di quello delle Serre che si aggiungono a quelli del Pollino e dell'Aspromonte, la suddetta percentuale è stata ampiamente sforata”.
E non si tratta di stime dei cacciatori, bensì del lavoro di una commissione appositamente istituita dalla Regione Calabria per cui il territorio protetto è stimato al 31,7 per cento. In quell'occasione inoltre la regione ribadiva la necessità di un progetto di riequilibrio e di riduzione delle aree protette
Qualcosa non torna per Veraldi, "non torna il fatto che la Regione Calabria non solo non si adoperi a riequilibrare la percentuale di aree protette per come deliberato sin dal 2006, ma addirittura prenda in considerazione una proposta di legge che prevede l'istituzione del Parco Naturale regionale dei Monti Mancuso. I cacciatori - conclude - sono stanchi di essere presi in giro, poiché è ora di finirla con il vizietto tutto italiano e soprattutto meridionale di calpestare le leggi o di dimenticare che esistono quando non fanno comodo".