Libera Caccia Umbria accusa l'Ufficio di Presidenza dell'Ambito Territoriale di Caccia Perugia 2 di aver “proposto e cinicamente eliminato dal proprio Statuto la norma che prevedeva la decadenza immediata e l’ineleggibilit�di componenti il Consiglio condannati anche solo in primo grado per fatti comportanti l’interdizione dai Pubblici Uffici, per reati societari e per reati in materia venatoria e ambientale anche contravvenzionali, purché sia per essi applicata la pena edittale dell’arresto”.
“Dal testo proposto dall’Ufficio di Presidenza, approvato dal Comitato con il nostro voto contrario – spiega un comunicato di Libera Caccia - , è stata cancellata la più elementare delle norme che garantiscono le categorie cointeressate alla gestione da eventuali inserimenti in tutti gli Organismi, di soggetti condannati per reati societari e, nel caso specifico, ambientali e venatori”.
Secondo l'associazione venatoria si trattava di “una norma di garanzia evidentemente scomoda per “alcuni” e non gradita da altri” e la sua cancellazione “ha obbligato la Libera Caccia, da sempre impegnata per garantire la più ampia partecipazione alle scelte in materia venatoria effettuate in sede di A.T.C., a scrivere al Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, affinché si adoperi presso gli Uffici preposti al controllo degli Atti Statutari deliberati dal Comitato di Gestione”.