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Toscana, piccola stanziale: strategie differenziate per Atc, più cacciatori volontari e finanziamenti


venerdì 2 ottobre 2009
    
Toscana gestione della piccola stanzialeMarco Ferretti, dirigente del settore caccia per la Provincia di Pistoia è intervenuto durante il Convegno di San Rossore sulla gestione della piccola fauna stanziale portando un punto di vista  innovativo e improntato sulle nuove possibilità che si profilano con le modifiche alla legge regionale sulla caccia in Toscana.
 
Guardando alla situazione italiana in generale la caccia alla stanziale è certamente una delle più praticate e coinvolge un numero molto alto di cacciatori. Lepre e Fagiano sono tra l'altro responsabili di una vasta fetta dei danni alle produzioni agricole. Per fare un esempio, a queste due specie si deve il 18 per cento dei danni in Emilia Romagna del 2007, percentuale che ha superato quella relativa agli ungulati (16,23%). (In Toscana, però, la situazione è di ben altro genere. n.d.r.).
 
Un regime ottimale sarebbe quello che impone l'immissione soltanto di animali catturati in aree non adibite alla caccia. Per comunciare Ferretti ipotizza strategie differenziate a seconda delle situazioni nei diversi Atc: una strategia di mantenimento per gli Atc che hanno raggiunto un livello di autosufficienza nelle immissioni; di miglioramento per gli Atc che vanno verso una gestione faunistica ponderata ma che ancora devono eliminare alcune pratiche discutibili e infine di rinnovamento per Atc dove non si è mai proceduto con opportune scelte gestionali.
 
I risultati si vedrebbero sul medio–lungo periodo (all'incirca 5 – 10 anni) a condizione che ci sia una forte azione di indirizzo per i vari enti territoriali (Atc e Province), così come definisce la prospettata nuova legge sulla caccia toscana e possa essere coinvolto, tramite gli enti e le associazioni venatorie, un numero maggiore di cacciatori nelle operazioni gestionali. A queste due prerogative si aggiunge certamente la componente economica: occorrono risorse adeguate alla gestione faunistico–ambientale grazie a precisi interventi stabiliti nel Piano Agricolo Regionale.
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2 commenti finora...

Re:Toscana, piccola stanziale: strategie differenziate per Atc, più cacciatori volontari e finanziamenti

Nel mio atc il fattore più limitante per la selvaggina stanziale è senza dubbio la presenza esagerata della volpe. Si contano più esemplari di volpi che di lepri e fagiani. Se non si interviene drasticamente nel ridurre il numero di volpi sono assolutamente vane le immissioni di selvaggina. Secondo me si dovrebbero fare degli abbattimenti, magari dando licenza ai selecontrollori degli ungulati o a nominando specifiche figure. La tradizionale caccia alla volpe in battuta non è sufficente a tenere sotto controllo la popolazione.

da Alessandro 05/10/2009 10.02

Re:Toscana, piccola stanziale: strategie differenziate per Atc, più cacciatori volontari e finanziamenti

Sono pienamente d'accordo sul fatto di cambiare strategia sull'immissione della stanziale...gli animali immessi ogni anno non sono quasi mai all'altezza ...spesso muoiono la prima settimana...ormai trovare zone coltivate a sorgo o grano o ambienti adatti alla selvaggina e' sempre piu' raro quindi e' auspicabile un cambio di strategia.Credo che bisogna seminare oggi per raccogliere domani...non sempre la soluzione piu' immediata e' quella migliore ! cordiali saluti

da roberto pistoia 04/10/2009 15.52