La caccia in deroga in Veneto per la prima volta dal 2002 non è stata portata alla votazione tramite legge regionale in consiglio. Come abbiamo visto la giunta ha adottato una delibera che stabilisce il prelievo per quattro specie (pispola, peppola, fringuello, storno) in deroga alla Direttiva 79/409/CEE. La delibera ora deve passare sotto l'esame della Commissione e ritornare poi in giunta per l'approvazione definitiva, il tutto dovrebbe avvenire nella giornata di domani, martedì 6 ottobre così da essere immediatamente esecutiva a partire da mercoledì 7 ottobre.
Pare che questo tentativo sia l'unico per uscire da una situazione ormai compromessa, lo ha ammesso lo stesso assessore alla Caccia Elena Donazzan “non essere riusciti a varare la legge è una brutta pagina. Finché abbiamo tenuto il tema venatorio su un piano trasversale e su contenuti "tecnici", non si sono stati problemi. Ma quando è diventato scontro politico ci siamo schiantati. Annusata l'aria, da qualche tempo ho pensato alla delibera, che si regge sulla legge quadro approvata nel 2007 e modificata l'anno scorso”.
La Lega mantiene ancora una posizione fortemente critica. Il capogruppo in consiglio Roberto Ciambetti ha dichiarato: “la delibera è meglio di niente, ma dà meno garanzie della legge: crea incertezze per i cacciatori e per chi fa i controlli”. Ciambetti vede ancora delle possibilità in Consiglio “Io non ho perso le speranze. La Lega in aula sarebbe presente”. La Donazzan invece non vede questa possibilità come fattibile“Anche il Pdl ci sarebbe – ha dichiarato l'assessore - ma ci sono pochissime possibilità che la legge passi. Ci vorrebbero dieci mesi. E a quel punto la stagione sarebbe chiusa e anche le elezioni regionali sarebbero passate”.
Critico anche il giudizio dell'Udc. Il responsabile nazionale del settore caccia Leonardo Martinello si è detto fortemente allibito dalla soluzione trovata dall'Assessore Donazzan, viste le precendenti sparate in alto della giunta (proposta per 11 specie, poi ridimensionata a 6) “ora ci troviamo a cacciare a solo 4 specie in deroga - osserva Martinello - e per lo più con il rischio che la delibera venga annullata dal Tar, a seguito di ricorso che i verdi potrebbero fare. Quì sta la beffa per i cacciatori”. Martinello se la prende con entrambi gli schieramenti del centro destra “non se ne può proprio più di un consiglio regionale che non riesce nemmeno a garantire il numero legale, di un assessore regionale (di area Berlato) che non riesce neanche ad approvare una caccia in deroga come l'anno scorso, di un presidente della Federcaccia Regionale (Tosi) che attraverso gli assessori della Lega Nord in giunta regionale non risce a mantenere le promesse fatte”.
Intanto la Lac (Lega per l'abolizione della caccia), che in Veneto è guidata dall' esponente dei Verdi Andrea Zanoni (il gruppo politico che ha bloccato con migliaia di emendamenti il testo al Consiglio), insieme ad altre associazioni, ha già annunciato il sicuro ricorso contro il provvedimento. “I nostri legali - ha dichiarato Zanoni - sono al lavoro per la stesura del ricorso al Tar”. Dal canto loro gli stessi Verdi hanno giudicato la delibera illegittima e si preparano già alla ripresentazione delle migliaia di emendamenti nel caso in cui la delibera dovesse ritornare in consiglio.