La caccia al cinghiale è iniziata in alcune regioni autorizzata dalle amministrazioni provinciali e regionali che hanno alzato il tiro, aumentando in alcuni casi i capi prelevabili e adottando nuovi strumenti per un sempre più efficace contenimento della specie, soprattutto a tutela dell'agricoltura. Proprio dal mondo agricolo arrivano però i primi malcontenti in corrispondenza dell'inizio delle battute.
Cia, Confagricoltura, Copagri e Coldiretti Emilia Romagna hanno infatti indirizzato una lettera alle istituzioni per denunciare la scarsa attenzione per i danni agricoli da parte dei cacciatori dell'Atc Modena 3, colpevolizzati per non aver sparato in maniera massiccia ai cinghiali sin dalla prima battuta.
La lettera sottolinea che non tutte le squadre hanno partecipato alla battuta del 27 settembre ed invita l'assessore provinciale alla Caccia, il presidente dell'Atc in oggetto e il sindaco di Fanano ad intervenire affinchè ciò non possa riverificarsi.
“Coloro che avrebbero dovuto avviare in tale area l'attività venatoria nei confronti della specie cinghiale – scrivono indignate le associazioni agricole - si sono nei fatti limitati a sporadici interventi, del tutto inefficaci ed inadeguati rispetto alle reali esigenze di quel territorio”.
“Il non aver tempestivamente risposto, da parte dei cacciatori, all'apertura della stagione al cinghiale, con una adeguata ed intensa attività venatoria, - continua poi la missiva - farà sì che numerosi capi sono sfuggiti all'abbattimento e nei prossimi giorni saranno liberi di danneggiare le colture e le produzioni del nostro territorio”.
La 'mancata risposta' dei cacciatori è, secondo le associazioni “un grave segnale di scarsa collaborazione nei confronti del mondo agricolo ed un atto puramente egoistico nel voler 'conservare' numerose prede per il resto della stagione”.