La giunta provinciale di Brescia non ha perso tempo e dopo la sentenza del Tar che ha di fatto sospeso i due giorni extra concessi ai cacciatori per la caccia alla selvaggina migratoria nei mesi di ottobre e novembre, ha emanato in mattinata un provvedimento urgente e già esecutivo con il quale aggiunge una giornata alle tre standard settimanali in calendario previste dalla legge nazionale.
Il provvedimento tenta così di risarcire i cacciatori bresciani che dopo la sentenza del Tar (in accoglimento del ricorso di Lac -Lega per l'Abolizione della Caccia-), si sono visti limitare le possibilità di cacciare al capanno, una pratica venatoria molto sentita e praticata soprattutto in questa zona.
"Di fronte all'inopinata decisione del Tar - ha spiegato l'assessore Alessandro Sala -, la giunta ha ritenuto di adottare un provvedimento d'urgenza che, nel ribadire le motivazioni tecnico-giuridiche dell'impugnata deliberazione dello scorso luglio, per mere motivazioni contingenti e senza disconoscere il censurato atto amministrativo, riduce a quattro le giornate settimanali di caccia alla fauna migratoria per il restante mese di ottobre e per tutto il mese di novembre. Il provvedimento, oltre a richiamarsi alle consuetudini bresciane, tiene conto degli elementi e dei dati forniti dai competenti uffici sulla scorta dei riferimenti appropriati e puntuali recepiti dalla letteratura scientifica, in sintonia con gli indirizzi di cui alla Guida interpretativa sulla caccia nell'ambito della Direttiva Cee 79/409 concernente la saggia utilizzazione (wise use) e l'impatto sulle popolazioni con riferimento alle migrazioni postnuziali 2008 e pre-nuziali 2009 della fauna".
(Brescia Oggi)