L'associazione Cacciatori Trentini informa di un'importante azione antibracconaggio messa in atto dagli stessi cacciatori che ha portato al fermo di un uomo sorpreso in flagranza di reato.
L'iniziativa è infatti partita dai cacciatori della Riserva comunale Trento Sud, che insospettiti da un uomo armato di carabina in luoghi in cui dove in questo periodo non si può cacciare, hanno avvisato l'associazione e il Capozona dei Guardiacaccia.
La segnalazione ha permesso ai guardiacaccia di organizzare un'azione di monitoraggio e vigilanza complessa. “L’attesa è durata a lungo - si legge nel comunicato dell'associazione -, con 3 o 4 agenti impegnati per ben cinque giorni consecutivi. Fino a domenica sera quando, intorno alle 17, un’automobile è stata vista addentarsi nei frutteti della piana a sud della città, con soste frequenti, come per osservare i dintorni alla ricerca di potenziali prede, probabilmente caprioli. Quando il conducente è sceso e si è allontanato dal veicolo imbracciando un fucile… la pattuglia di monitoraggio ha dato il via e la trappola è scattata. I guardiacaccia nascosti nelle vicinanze hanno fermato il presunto bracconiere, avvertendo nel contempo i Carabinieri con cui si erano preventivamente accordati, i quali sono prontamente giunti sul luogo”.
L’uomo era armato di una carabina calibro 22, una piccola munizione, poco rumorosa ma letale alle brevi distanze, di cui che è vietato l’utilizzo a caccia: “una sorta di attrezzo del mestiere per i bracconieri” dice il Comunicato che aggiunge “Era in palese “atteggiamento di caccia”, con arma non consentita, in un luogo pericoloso per la presenza ravvicinata di vie di comunicazione, nonché in una zona agricola dove non è consentito in questo periodo l’esercizio venatorio”.
Sull'uomo ora gravano accuse di illeciti penali (caccia con arma non consentita) e amministrativi (mancato rispetto della distanza minima da vie di comunicazione prevista dalla legge e caccia su fondo agricolo in attività di coltura).
“Grande soddisfazione – conclude l'associazione - fra i Guardiacaccia e i cacciatori, per il successo di un'operazione di vigilanza venatoria scattata grazie all’attenzione dei cacciatori, pensata e coordinata dal personale di vigilanza dell'ACT. Ed elogi meritati per il personale, in totale 8 operatori che, con competenza, pazienza e dedizione, si sono impegnati ininterrottamente per molti giorni in un’operazione dura e snervante”.