Riceviamo e pubblichiamo:
Disposti a rinunciare a qualche punto che non sia strategico del testo Orsi. Purché si ottenga l'effettiva riforma della 157/92, e che nella stessa legge si introduca il concetto di governance del territorio.
La Federazione Italiana della Caccia, per bocca del suo Presidente nazionale Gian Luca Dall'Olio, non ha dubbi: a una riforma della legge-quadro sulla caccia più permissiva ma meno condivisa, destinata ad incontrare migliaia di emendamenti in fase di discussione parlamentare, è preferibile un testo condiviso, che possa ottenere finalmente l'approvazione in Parlamento dopo 18 anni dall'ultima legge-quadro. Soprattutto, occorre una legge nazionale che sia in grado di dotarsi degli strumenti, oggi inesistenti, di governo della materia ambientale, faunistica e venatoria. Si auspica, come più volte detto, un ufficio ministeriale che sia in grado, in forza dei dati tecnico-scientifici, di garantire verifiche e monitoraggio della situazione faunistica sia stanziale che migratoria, e di far condividere i dati per un aggiornamento per lo mano biennale o triennale dei tempi e delle specie cacciabili, in ragione dell'effettiva realtà.
Tutto ciò, se nel resto d'Europa rappresenta la regola, per l'Italia sarebbe un'assoluta e necessaria novità. Del resto, la proposta di creare un sistema di governance della materia ambientale e faunistica proviene direttamente da Federcaccia, che da subito ne ha fatto un obiettivo imprescindibile per la prossima legge-quadro nazionale. Contestualmente, la nostra Associazione ribadisce ancora una volta come soltanto allo Stato spetti detenere queste competenze, ovviamente nel rispetto di quelle in capo alle Regioni, allo scopo di garantire quella necessaria valutazione scientifica super partes e condivisa
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia