Riceviamo e pubblichiamo:
Protestano i cacciatori dell’isola più meridionale della Sicilia Lampedusa penalizzati oltre ogni misura dalle decisioni del TAR SICILIA.
A seguito dei saputi ricorsi presentati dai soliti ambientalisti – oltranzisti, è stata prima disposta la sospensione dell’attività venatoria e successivamente, a seguito delle ordinanze dello scorso 13 ottobre, la definitiva chiusura. Trovandosi, infatti, l’isola sulle direttrici migratorie ed essendo destinata quasi per intero a ZPS, in mancanza di apposito regolamento di gestione delle “ Zone a protezione speciale”, la caccia è vietata sulla maggior parte del territorio. Ancor peggio la situazione di Linosa, isolotto satellite di Lampedusa, tutto destinato a ZPS pertanto precluso per intero all’attività venatoria.
Di fatto nella stagione venatoria 2009/2010 i cacciatori di queste isole non hanno potuto esercitare il loro giusto diritto di cacciare, pur avendo pagato le tasse di concessione ed in regola con tutte le norme di legge, ricevendo un notevole danno finanziario e morale.
Si attende ora un possibile intervento normativo dell’Assessore Regionale Agricoltura e Foreste, On. Michele Cimino, che ha promesso un decreto di rettifica per riparare ai torti conseguenti ai decreti impugnati, che possibilmente potevano essere più precisi nella predisposizione del calendario venatorio regionale evitando i ricorsi ed i conseguenti divieti, con previsioni più puntuali sulla gestione delle zone interessate dalla direttiva Habitat e Uccelli (Natura 2000).
Resta il fatto che i cacciatori residenti nelle due isole e le associazioni venatorie che li rappresentano, tra cui in primo luogo la Federazione Italiana della Caccia, stanno attivando con i propri legali iniziative a tutela dei propri interessi, anche al fine di evitare, nel futuro, il ripetersi di queste discriminazioni.
Il Presidente Regionale FIDC
Dott. Ernesto Del Campo