I Verdi tornano a denigrare la caccia e lo fanno a partire dal Veneto, regione accusata di privilegiare la lobby dei cacciatori sugli interessi della collettvità e della tutela della fauna. In un libro intitolato “Caccia sporca” i Verdi dichiarano “il Veneto è la regione d’Europa in cui è consentito sparare al maggior numero di specie protette, abbattere migliaia di uccelli comuni e sparare perfino a cani e gatti”.
La caccia veneta, secondo il gruppo politico guidato da Gianfranco Bettin, “viene esercitata nel modo più consono possibile alle esigenze di una lobby socialmente esigua però politicamente ammanicata con parti fondamentali del potere locale e regionale, in particolare ex Alleanza nazionale e Lega”.
Il libro, pubblicato dal gruppo regionale dei Verdi e venduto nelle edicole insieme al settimanale Carta, contiene interventi dei maggiori esponenti delle associazioni ambientaliste venete e riporta una serie di dati sull'impatto dell'attività venatoria sul territorio e sugli abitanti.
Conoscendo i metodi di “raccolta” ed elaborazione dei dati di gran parte delle associazioni ambientaliste italiane, qualche dubbio sulla validità di queste argomentazioni sorge spontaneo.