Riceviamo e pubblichiamo:
In merito all’articolo, pubblicato su diversi siti internet specializzati sottoforma di
lettera aperta ai cacciatori pugliesi e a firma di Nino Mitola dell’Ufficio Stampa Anlc Puglia, Federcaccia Puglia ha da dire quanto segue:
Innanzitutto non ci risulta che la Libera Caccia, il suo presidente regionale o chi per loro abbiano mai contattato la nostra federazione regionale tre mesi prima dell’incontro con il senatore Orsi, al fine di informarci dell’iniziativa e di chiederci collaborazione e contributo economico. Tale richiesta economica è a noi pervenuta soltanto un mese DOPO l’avvenuto incontro, come testimonia il fax tuttora in possesso della nostra associazione. Per quanto riguarda invece la lettera di informativa circa l’incontro stesso, questa ci è pervenuta a ridosso dell’evento in questione.
E’ pertanto del tutto fuori luogo insinuare che la Federcaccia Puglia avrebbe “fatto ritardare di ben tre mesi l’incontro in menzione”.
La nostra associazione, e questo lo testimoniano le tessere che ogni anno si muovono in una chiara direzione, lavora bene al servizio dei propri soci. E soprattutto lo fa senza attaccare le proprie consorelle, pur avendo tutto il diritto e le referenze per farlo.
A tal proposito, gradiremmo conoscere dov’era, ad esempio, la Libera Caccia allorquando abbiamo proposto ricorso contro l’istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, numero registro generale 776/2003, incarico conferito all’avvocato Giovanni Pellegrino, sobbarcandoci tutte le spese legali del caso.
Ancora: dov’era la Libera Caccia, e come ha contribuito quando abbiamo deciso di opporci al World Wide Fund for Nature Onlus, con ricorso al Tar della Puglia, per ripristinare le prime quattro giornate di caccia a tutti i cacciatori della Puglia? Per la cronaca il ricorso è infine stato da noi vinto, grazie al lavoro nostro e degli avvocati Domenico Tandoi e Salvatore Basso, con ovvi, giusti e innegabili benefici per tutti i cacciatori pugliesi, non soltanto per i tesserati Federcaccia.
Infine, ma solo per dovere di sintesi in quanto l’elenco sarebbe ancora molto lungo, ci dica la Libera Caccia o il suo presidente regionale, o chi per loro, dov’erano quando Federcaccia Puglia proponeva, tramite gli avvocati Alessandro Orlandini e Giovanni Ciccarese, un altro ricorso al Tar contro la Lav, Lega antivivisezione, in data 16/07/2004, procedimento numero 2676/2004, ottenendo infine il prolungamento della validità del Piano faunistico regionale fino allo scorso luglio e, con esso, il calendario venatorio regionale.
Attualmente l’ultima battaglia ancora in atto è quella contro il Parco regionale Ofanto, con il ricorso presentato dagli avocati Domenico Tandoi e Francesco Mascoli il 27/03/2008, registro generale 297.
Dov’eravate voi, che oggi lamentate un nostro mancato contributo di 250 euro a fronte di un incontro del quale siamo stati informati quando tutto era già stato deciso?
Comprendiamo perfettamente che la crisi economica colpisce tutti i settori, e che anche una spesa di 250 euro può diventare fonte di disagio: specialmente in un periodo in cui la tendenza dei tesseramenti, nella nostra regione ma non solo, ha imboccato una direzione inequivocabile. Tuttavia, già bene lo hanno capito i cacciatori pugliesi, prima ancora del tribunale ordinario presso il quale ci siamo attivati, appellare con epiteti quali “furbetti del quartierino” e “Parassiti” colleghi cacciatori e dirigenti venatori è cosa quanto mai becera e deleteria, agli occhi dell’opinione pubblica e soprattutto dei nostri comuni antagonisti, che vorrebbero vederci rinchiusi dentro delle riserve indiane.
Cordialità
Saverio Pace
Presidente Federcaccia Puglia