L'amministrazione provinciale di Savona mette al centro della questione ambientale il ruolo attivo della caccia annunciando un cambio di rotta rispetto al passato. Sono chiare e concise le dichiarazioni a sostegno della caccia fatte del presidente della provincia Angelo Vaccarezza e dell'assessore all'ambiente Livio Bracco durante l' incontro di presentazione della messa dedicata al patrono della caccia, S. Uberto.
L'evento si svolgerà venerdì prossimo alle 15 nella piazza del Santuario della Madonna, parteciperanno anche gli ambientalisti e gli animalisti, invitati dagli stessi cacciatori.
“Dobbiamo far cadere un pregiudizio storico secondo il quale chi va a caccia è un criminale. - ha dichiarato Vaccarezza. In realtà non solo non è così, ma se i cacciatori non esistessero verrebbe meno un importante rapporto tra uomo e ambiente” . Il presidente della provincia, lui stesso seguace di Diana, ha parlato della sua passione personale “Io alla caccia sono legatissimo: la prima cosa che mi ha insegnato mio padre da piccolo è stato distinguere la polvere da sparo da asciutto e quella da umido per caricare le cartucce”.
Poi ha aggiunto:“siamo per una nuova cultura della caccia, convinti che l’impostazione ecologista estrema o peggio ecoterrorista non porti da nessuna parte. L’attività venatoria svolge una sua funzione e deve essere limitata entro norme precise, ma basta dire stop alla caccia! Noi diciamo invece basta ai pregiudizi e avviamo una nuova collaborazione con l’attività venatoria, anche per una migliore gestione dell’ambiente e dell’agricoltura”.
Secondo l'assessore Livio Bracco è importante rivalutare il ruolo del cacciatore come tutor del territorio “in questo settore le polemiche nascono quando ci sono dubbi sulla funzione della caccia, per questo la Provincia deve tutelare il cacciatore mantenendo al tempo stesso un ruolo forte della polizia provinciale nei controlli, insomma una politica non più conflittuale: da una parte soddisfare, ad esempio, le richieste di agricoltori e allevatori nella caccia agli ungulati e dall’altra le associazioni ambientaliste sulla tutela della fauna in difficoltà”.
"La caccia in fondo è un rapporto rispettoso tra uomo e animale - ha detto Giuseppe Durante, veterinario e presidente della Federcaccia - noi cacciatori ci fermiamo quando si raggiunge la quota da abbattere e abbiamo un’etica della caccia che non viene mai meno. Mi domando perché tutta l’ostilità che si scatena contro di noi non vada contro le vere forme di sfruttamento irrispettoso degli animali: allevamenti intensivi, batterie di polli, mercato di carni di bestie che non superano i pochi mesi di vita. Sono questi i temi che bisognerebbe affrontare invece di perdersi in discorsi preconcetti".
Roberto Gentili, presidente di Libera Caccia di Spotorno ha ricordato che la passione per la caccia è una risorsa finanziaria per lo stato “i nostri soldi, alla lunga, finiscono nelle tasche di Provincia e Regione, a differenza delle associazioni ambientaliste che i soldi non li danno ma li prendono dallo Stato. Senza contare che noi cacciatori siamo esseri superiori: per avere il porto d’armi dobbiamo sostenere tanti di quegli esami da veri superuomini”.
Durante la riunione sono state rese note le informazioni tecniche relative alla stagione 2009. Il contingente abbattibile del cinghiale in tutta la provincia, nel periodo compreso fra il 20 settembre e il 20 dicembre, è stato aumentato a 8509 capi; il capriolo maschio, invece, è cacciabile dal 15 giugno al 13 luglio e dal 17 agosto al 28 settembre, mentre la femmina dal 2 gennaio al 15 marzo, per un contingente di 1461 capi, “esclusivamente nelle unità di gestione che sono aree ristrette del territorio gestite da speciali organismi”; in Provincia di Savona, dal 2009, si può cacciare anche il daino in una specifica unità di gestione alle spalle di Albenga denominata AUSSA, per un contingente di 52 capi nei periodi compresi dal 1 al 30 settembre 2009 e dal 1 novembre al 15 marzo 2010 per i maschi; dal 1 gennaio al 15 marzo 2010 per le femmine.