Molti i provvedimenti adottati per limitare il numero dei cinghiali sul territorio senese, pochi i risultati. E' quanto denuncia il presidente dell'Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi, durante l'incontro conoscitivo sul tema con il prefetto Maria Gerarda Pantalone.
Le ingenti perdite dei raccolti non sono però imputabili al solo cinghiale, a devastare le colture si aggiungono caprioli e cervi.
"I nostri agricoltori - spiega il Presidente, Alessandro Cinughi de Pazzi - chiedono incentivi e non aiuti: il settore ha dato ampia prova di volersi misurare con il mercato, anche mentre la speculazione picchia duramente sui comparti nodali come quello dei cereali".
I fondi attualmente disponibili per risarcire i danni alle imprese agricole - spiegano all'Unione Provinciale Agricoltori di Siena - non bastano per coprire gli ingenti danni causati dalla presenza di questi animali. Per cui - suggeriscono all'Unione Provinciale Agricoltori - una soluzione adeguata potrebbe essere quella di autorizzare gli abbattimenti alle stesse aziende agricole.