Nell'ambito della Conferenza regionale della caccia lo scorso 31 ottobre, il presidente di Federcaccia Lombardia Mauro Cavallari ha parlato di attese deluse riguardo ai tempi della riforma della 157/92. “La cronaca riferisce - ha sottolineato Cavallari - che alla data del 9 ottobre, termine ultimo per la presentazione di emendamenti al progetto del relatore senatore Franco Orsi concernente la modifica della Legge quadro 157/92, ne sono stati registrati ben 1.200".
"Tenuto conto - aggiunge il presidente di Fidc Lombardia - che in questo periodo i lavori delle Commissioni sono soprattutto dedicati alla prossima Finanziaria, non è difficile immaginare che i tempi per l’esame e approvazione del disegno di legge, slitteranno ulteriormente”.
Cavallari, rispecchiando gli auspici espressi dal Presidente Nazionale della Federazione Gian Luca Dall'Olio, ha invitato la maggioranza a compattarsi abbandonando le indecisioni e la minoranza a rivedere gli inutili ostruzionismi fatti di emendamenti privi di fondamento.
Tra le tante modifiche necessarie, secondo il presidente di Fidc Lombardia, vi è quella di istituire un “ufficio ministeriale” che sia in grado di coordinare la programmazione faunistico venatoria e monitorare con cadenza biennale o triennale tempi delle specie cacciabili, attraverso un sistema di osservatori ornitologici permanenti capaci di valutare i flussi migratori e la salute delle popolazioni uccelli.
"Federcaccia Lombardia - ha accusato il presidente - ritiene inaccettabili quei pareri dell’Istituto nazionale della fauna, ora Ispra, dove si ammette di non essere in grado di fornire dati precisi sulle popolazioni degli uccelli che transitano nel nostro Paese". Non è tollerabile - ha sostenuto Cavallari - che la Commissione europea - Direzione generale dell’ambiente possa respingere la richiesta dell’Italia di inserire lo storno nell’elenco delle specie cacciabili in via ordinaria "perché in Italia manca al momento un quadro completo e aggiornato dello status di conservazione della specie storno".