Dopo le esposizioni di Asiago, Vicenza e Torino, la mostra
Omaggio a Rigoni Stern, uomo, narratore e cacciatore, approda a Venezia, nella sede del Consiglio regionale, che la ospiterà fino al 4 dicembre.
A celebrare un indiscusso padre della narrativa italiana, l'eroe e l'uomo scomparso poco più di un anno fa, ci sono i grandi pannelli fotografici che riproducono immagini dell'altopiano, le foto personali dello scrittore veneto donate dalla famiglia, i brani delle sue pagine tradotte in tutto il mondo e un video che ripropone spezzoni di interviste al celebre personaggio risalenti agli anni sessanta e settanta.
Con questa mostra - ha spiegato l'assessore alla caccia Elena Donazzan - la Regione Veneto rende omaggio a un grande veneto della letteratura italiana e a un 'testimonial' della tradizione veneta della caccia, che e' anche storia di un antico rapporto tra l'uomo e la montagna e narrazione di una civilta'''.
Non sono mancate però le polemiche. Il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale, Giovanni Gallo ha parlato di un intento evidente di strumentalizzare l'evento per pubblicizzare la caccia. “Si rischia in questo modo di banalizzare il messaggio di quest'uomo di cultura che è stato grande cantore della montagna e della natura, animato da un amore infinito per la vita e per i suoi valori più alti. Rigoni Stern - concludono Gallo e Rizzato - aveva una concezione della caccia esattamente opposta rispetto a quella distruttiva che viene propinata da chi governa il Veneto. Un maggior rispetto per uno dei più grandi scrittori italiani non avrebbe fatto male".
Dopo Venezia, la mostra è attesa ad Agripolis, a Legnaro, su richiesta dell'Università di Padova e poi farà ritorno ad Asiago, la città natale di Mario Rigoni Stern, dove, grazie alla collaborazione della famiglia. si arricchirà di nuove foto e testimonianze. ''Mario Rigoni Stern - ha detto il sindaco di Asiago Gios leggendo una lettera del figlio Gianni e citando un passo dello scrittore - continua a vivere nel silenzio dei boschi e nello stile 'ambientalista' dell'attivita' venatoria, attenta a preservare il delicato equilibrio della natura''.
''Non sogno carnieri pieni di animali - scriveva l'autore de 'Il sergente nella neve' - ma di andare per i boschi, lentamente, con il mio cane''
(Asca)