E' di pochi giorni fa la sentenza del Tar di Lecce che ha di fatto dichiarato illegittima l'Oasi di protezione faunistica denominata Egnatia Torre Canne, grazie al ricorso del proprietario di uno dei terreni dell'area, contrario all'istituzione dell'oasi. Con lui si è schierata la Coldiretti di Fasano in rappresentanza di quasi tutti i proprietari terreni all'interno dell'oasi che lamentano un'eccessiva presenza di fauna selvatica, soprattutto storni, responsabili di gravi danni alle colture di pregio di questa zona.
“Il comparto orticolo – dichiarano i rappresentanti di Coldiretti – avrebbe un calo repentino di qualità con conseguente deprezzamento del prodotto sul mercato, in quanto gli escrementi di miliardi di questi volatili, ormai stanziali, metterebbero a serio rischio sia il prodotto che la sicurezza alimentare dei consumatori. E’ evidente che il provvedimento, individuando le aree da sempre vocate alle produzioni citate, intensificherebbe di più la presenza di tali volatili. Inoltre si ricorda che la stessa Amministrazione Provinciale, in tempi non remoti, aveva sostenuto, con le associazioni di categoria, la richiesta alla Regione Puglia per la deroga all’apertura della caccia agli storni”.
A chiedere nuove misure a sostegno degli agricoltori contro lo storno oltre a Coldiretti si è schierata anche Cia (Confederazione italiana agricoltori) che si è diretta all'assessorato regionale competente per chiedere che venga concessa la caccia allo storno così come successo nella scorsa stagione venatoria attraverso lo strumento delle deroghe (anche allora concesse dopo specifica richiesta degli agricoltori), che per lo meno aveva arginato la proliferazione di questa specie.