Nelle ultime ore la Commissione Ambiente del Senato ha ripreso la discussione del testo di modifica della 157/92. L'esame delle proposte emendative, come si poteva immaginare, si profila lungo e dispersivo per l'intenzione ostruzionistica degli oltre mille e quattrocento emendamenti presentati dal Pd. Il senatore Della Seta del resto in questa prima seduta ha impiegato più di un'ora soltanto per illustrare gli emendamenti relativi all'articolo 1 del testo (neanche tutti), una settantina in tutto.
Se si continua di questo passo (per il momento si è quasi conclusa la trattazione del primo articolo), la Commissione dovrà dedicare centinaia di ore e quindi settimane o forse mesi al testo. Tutto ciò non fa che dilatare ulteriormente i tempi di calendarizzazione della proposta al Senato e quindi alla Camera.
Fra le soluzioni alternative si profila una ventilata ipotesi che contempli 3 – 4 punti, quali - si dice-: mobilità venatoria tramite teleprenotazione , l'eliminazione della proposta degli osservatori regionali, la revisione dell'articolo 19 in senso restrittivo sulla possibilità di controllare la fauna selvatica (come cinghiali e cervidi) e infine e un abbandono quasi sostanziale, se non formale, delle modifiche relative all'utilizzo dei richiami vivi.
Una simile soluzione porterebbe la discussione su toni più moderati e velocizzerebbe l'iter legislativo per ottenere le auspicate modifiche della legge.