La Direttiva Europea per la protezione degli uccelli selvatici, la 79/409/CEE, è ad oggi la più antica legge in materia ambientale emanata dall'Unione Europea ancora in vigore. A 30 anni dalla sua approvazione, lo scorso 21 ottobre il Parlamento Europeo ha approvato una nuova edizione del testo che lo aggiorna e lo rende più preciso e puntuale, includendo nei vari articoli e negli allegati del testo, disposizioni contenute in leggi successive, in modo da raggruppare tutto in un'unica direttiva, senza tuttavia stravolgerne la sostanza, che resta invariata..
La Direttiva nasce con lo scopo di preservare le popolazioni dell'avifauna da fattori dannosi come l'eccessiva industrializzazione, l' inquinamento l'avanzare dell'urbanizzazione ma anche da attività agricole che possono alterare gli habitat naturali di alcune specie. La tutela degli uccelli migratori, come sappiamo, passa anche attraverso restrizioni e divieti alla caccia, decisi per le specie considerate a rischio sulla base delle tendenze e delle variazioni dei livelli di popolazione.
Oltre ad aver imposto alcuni divieti, la direttiva Uccelli ha introdotto le cosiddette aree protette, stabilendo criteri ecologici per la gestione degli habitat e gli ecosistemi.
'La conservazione degli uccelli selvatici è uno di quei temi in cui la cooperazione internazionale è indispensabile - spiega Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, la deputata socialista responsabile di redigere il nuovo rapporto - I volatili non conoscono frontiere, per cui nessuna legge nazionale può essere efficace quanto un'azione a livello europeo".