Finita la battaglia alle Deroghe, la Lega per l'Abolizione della Caccia (Lac) del Veneto torna sul piede di guerra ricorrendo al Tar contro la delibera di giunta che lo scorso 4 agosto 2009 ha autorizzato l'attività degli impianti di cattura, i cosiddetti roccoli.
La Lac ricorda che su richiesta dell'assessore alla Caccia Elena Donazzan la giunta ha approvato la cattura di 23 mila uccelli, "attraverso 53 roccoli gestiti dalle province (26 a Vicenza, 8 a Treviso, 8 a Verona, 6 a Padova, 4 a Venezia ed uno a Belluno)” specifica la Lac, secondo la quale questi impianti costerebbe ai cittadini veneti oltre 300 mila euro l’anno.
Un tasto su cui Andrea Zanoni, presidente della Lac, calca particolarmente: "l’uccellagione finanziata con i soldi dei contribuenti è una delle pratiche più barbare e vergognose autorizzate dalla regione”. Questo ricorso per Zanoni ha l’obiettivo di bloccare "una delle attività più odiose attualmente in essere in Veneto che consentono - dice impropriamente - la caccia con le reti da uccellagione di piccoli uccelli, utilizzati successivamente come richiami vivi".
Ricorrere al Tribunale amministrativo, conclude l'animalista, "per noi era d’obbligo", anche perchè "la delibera che consente l’uccellagione è vietata dalla direttiva comunitaria 409/79/Cee". Il Tar si riunirà in Camera di Consiglio mercoledì prossimo.
(Dire)