Una proposta di legge per superare le decisioni del Tar, presentata in questi giorni su iniziativa del consigliere Antonio del Corvo, è oggetto di un'animata discussione alla Commissione regionale agricoltura e potrebbe presto essere approvata dal Consiglio Regionale.
La proposta n° 94/09 “Disposizioni urgenti in materia venatoria” vorrebbe modificare il calendario venatorio 2009 - 2010 allungando la stagione di caccia alla Beccaccia e i periodi per il prelievo della Lepre e del Fagiano.
Il provvedimento è stato ieri duramente criticato dal gruppo consiliare dell'Italia dei Valori che si è dichiarato contrario alla modifica del calendario venatorio con un intervento di natura legislativa. "Il Tribunale amministrativo regionale - sostengono i consiglieri dell'Idv Cesare D'Alessandro e Camillo Sulpizio - si è già pronunciato per ben due volte e ha stigmatizzato il comportamento negativo della Giunta regionale, che ha prolungato la caccia a molte specie animali, senza le dovute motivazioni tecnico-scientifiche''.
Secondo i due consiglieri si sta tentando di aggirare le indicazioni dei giudici del Tar con un atto, "in contrasto - dicono - con la legge quadro nazionale e con altre disposizioni in materia, non ultimo con il buon senso''.
Dure critiche anche dal Wwf, secondo cui la proposta, “palesemente illegittima” se approvata aprirebbe “una una ferita istituzionale, "costituendo questa procedura un pericoloso precedente che potrebbe essere applicato su qualsiasi tema".
“Appare francamente incredibile – dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale di Wwf - che con tutti i problemi che la Regione Abruzzo ha in questo momento, tra terremoto, problemi della Sanità e disastri ambientali, il Consiglio Regionale possa perdere tempo per discutere un provvedimento del tutto illegittimo fatto su misura per pochi cacciatori”.
“Questa nuova legge, essendo a tempo, - spiega Caserta - è fatta anche per evitare ricorsi amministrativi e presso il Governo affinchè si possa impugnarla. Di conseguenza verrebbero meno i diritti dei cittadini e delle associazioni di far valere le proprie ragioni presso le sedi opportune. In ogni caso, abbiamo scritto al Presidente Pagano affinchè faccia ritirare questa proposta garantendo l'equilibrio tra i poteri dello Stato”.