Federculture e Federparchi riportano l'attenzione sulla situazione di illegalità dell'Italia rispetto ai parchi nazionali in merito ai piani previsti dalla legge quadro sulle aree protette e lo fanno attraverso il libro bianco “Parchi e cultura 2009” che dimostrerebbe come dal 2003 al 2007 i parchi siano riusciti ad aumentare le proprie capacità di autofinanziamento del 50 per cento in alternativa alla ridotta capacità di investimento pubblico.
La Finanziaria 2009, rivelano le due associazioni, ha stanziato 819 milioni di euro per la tutela dell'ambiente terrestre e marino, gli interventi in campo energetico e l' attuazione del Protocollo di Kyoto, vale a dire il 2,4% dell'ammontare complessivo della manovra (33,6 miliardi di euro).Ma, considerando l'effettiva quota riservata all' ambiente, il finanziamento si riduce a 528 milioni, pari ad un esiguo 1,5%. In particolare, le risorse pubbliche (Stato e Regioni) impegnate per le aree protette ammontano a 240 milioni di euro. Una volta distribuiti significa che i parchi nazionali dispongono in media di 38 euro per ettaro (la meta' di quelli di cui dispongono, ad esempio, in Spagna), mentre quelli regionali di 95 euro.
C'è da augurarsi che in una situazione finanziaria come quella in cui versa il nostro Paese, anche i responsabili della gestione dei parchi e delle politiche ambientali si rendano conto che occorre sempre di più attingere dal privato e dal volontariato, dove il mondo della caccia è impegnato da sempre, produttivamente, anche sul fronte ambientale, purtoppo in una silente operosità, trascurata del tutto dai media.
(Ansa)