L'ibridazione tra animali selvatici e domestici: una minaccia per la biodiversità". Questo il titolo del workshop organizzato da
Federparchi, Ispra e Provincia di Siena per il 10 e l'11 dicembre a Siena.
Il quarto workshop dei Cantieri della biodiversit�(gli altri tre riguardavano reintroduzioni, gestione del cinghiale, specie aliene invasive), si occuper�dell'ibridazione e degli aspetti conservazionistici e gestionali che comporta. «L'incontro – spiegano gli organizzatori - permetterà di fare il punto sugli sviluppi delle tecniche di laboratorio necessarie per identificare gli ibridi ed i livelli di introgressione, delle minacce e delle problematiche legate all'ibridazione, dei limiti degli attuali strumenti normativi, e delle possibili strategie di intervento che è necessario attivare”.
Il fenomeno è molto diffuso e in rapida crescita ed è strettamente collegato all'introduzione di specie alloctone da parte dell'uomo e alla diffusione negli ambienti naturali di forme domestiche, interfeconde con le specie selvatiche da cui sono state selezionate.
“Questo aumento del tasso di ibridazione antropogenica - spiegano Ispra, Federparchi e Provincia di Siena - rappresenta una grave minaccia per la biodiversità, poiché comporta rischi di estinzione per molte specie selvatiche, e provoca in molti casi la perdita irrimediabile di adattamenti acquisiti nel corso di milioni di anni attraverso la selezione naturale. Ad esempio, uno dei principali fattori di minaccia per la conservazione del lupo nel nostro paese è rappresentato proprio dall'ibridazione con il cane domestico, e si stima che almeno il 10% dei gatti selvatici presenti in Italia siano ibridi con la forma domestica. Inoltre, anche nel caso di specie diffuse e comuni come il cinghiale o il piccione torraiolo, l'incrocio con le forme domestiche ha concorso ad aggravare le problematiche gestionali connesse alla presenza di queste specie opportuniste".