Perchè vietare la caccia con i cani già vaccinati? Questa l'obiezione avanzata dalla Provincia di Belluno al provvedimento regionale che in merito al pericolo diffusione della rabbia silvestre in Veneto ha ordinato la vaccinazione obbligatoria di tutti i cani e lo stop della caccia con il cane nelle zone ritenute colpite dal fenomeno. In una lettera formale la Provincia chiede che venga riammessa la caccia con l'ausilio del cane.
“Le disposizioni precauzionali per affrontare la questione della rabbia si sono dimostrate efficaci, ma appaiono ora sproporzionate per il mondo venatorio”, si legge nella lettera spedita all’assessorato alla caccia. "Se si considera che i cani utilizzati dai cacciatori sono già stati vaccinati, non si vede perché non possano accompagnare i loro padroni nelle uscite” si ribadisce.
A rispondere a questa obiezione è oggi il dirigente della Regione Piero Vio che puntualizza come in realtà il rischio per i cani rimanga alto anche se vaccinati “il rischio, infatti, è che un cane pur vaccinato, se viene morso prenda la rabbia, come accaduto ad Osoppo in Friuli. Questo può succedere o perchè il vaccino non ha fatto ancora effetto (ci vogliono infatti tre settimane dalla somministrazione della dose prima che ci sia la risposta immunitaria) oppure è già in fase di declino, oppure si trova in un ambiente dove le volpi, vettori del virus, non sono ancora vaccinate”.
Il problema è, secondo il dirigente Vio, che “dopo 25 anni che non si fa più il vaccino antirabbico, la popolazione sensibile è particolarmente esposta e come abbiamo ribadito anche nel vertice della settimana scorsa, il pericolo che dobbiamo assolutamente evitare è che la rabbia silvestre si trasformi in rabbia domestica, cioè l’epidemia si sposti sugli animali domestici. Per cui è fondamentale che si eviti ogni tipo di movimentazione di cani, gatti, furetti e si proceda alla loro vaccinazione. Finchè non è chiaro il livello di diffusione della malattia, è meglio evitare occasioni di contagio”.
Insomma la Regione insiste sul permanere per il momento di una situazione d'emergenza, che necessita ancora di molta cautela. “Se, con l’andare del tempo, - puntualizza Piero Vio -le condizioni miglioreranno allora si potrà modificare l’ordinanza regionale”.
L'amministrazione avvisa che nei prossimi giorni saranno eseguiti controlli a campione sui cani per verificare l'effettiva vaccinazione e lo stato vaccinale dell'animale. Chi sarà trovato a circolare con un animale privo di vaccinazione rischia una sanzione da 1550 a 9300 euro.