A seguito del convegno l'Ambientalismo e la Caccia che ha sancito l'appoggio di parte del mondo ambientalista alle istanze venatorie, Fare Ambiente ha intervistato il Senatore Franco Orsi sul futuro della riforma della 157.
“Quando ci sono delle esigenze vere nella societ�- sottolinea il Senatore rispondendo a Federica Ricci, responsabile del settore giovani di Fare Ambiente - prima o poi la politica dà delle risposte. Per questo sono sempre stato fiducioso e adesso che una parte del mondo ambientalista cambia atteggiamento, ancor di più”.
L'approvazione della legge è ancora lontana, l'iter della riforma sarà ancora relativamente lungo ed è ancora impossibile stabilire quanto – anche se la situazione potrebbe cambiare con il ritiro dei 1500 emendamenti di Della Seta - “Speriamo che questo tempo serva per affinare ulteriormente il testo ai fini del successivo iter presso la Camera dei deputati” dichiara Orsi che torna poi sui contenuti fondamentali del testo presentato.
“Il filo conduttore della riforma – spiega - è adeguare la legge alle mutate condizioni faunistiche del paese, all'aumento delle aree protette ed alla drastica riduzione del numero dei cacciatori”. Mentre una legge altamente conservativa come quella del 1992 impedisce alla caccia di svolgere la propria funzione di riequilibrio. Con il nuovo testo "Si allenta qualche vincolo sul prelievo - dice Orsi - delle specie che si sono sviluppate in eccesso e che causano gravi danni all'agricoltura”.
La norma sui 16 anni non fa più parte dell'iniziale proposta di Orsi, che in merito ha presentato un apposito emendamento per evitare, spiega, che la riforma fosse focalizzata solo su questo punto dall'opinione pubblica e percepita in modo negativo. Sull'argomento torna la responsabile del settore Giovani di Fare Ambiente, sottolineando un'idea condivisa, ossia che la caccia contribuirebbe a responsabilizzare le nuove generazioni, costruendo in loro un senso etico che le lega all'ambiente.
“Molti credono che andare a caccia voglia dire sparare – spiega Orsi -. In realtà la caccia è una fruizione dell'ambiente ed un modo per conoscerlo. lo sparo c'é ma non è la caccia. Il paradosso è che i ragazzini di 12 anni sono autorizzati ad andare nei campi di tiro e nei poligoni ad esercitare l'attività di tiro sportivo e la cosa non suscita nessuna polemica. L'attività venatoria è un'attività sana ed educativa ed è parte della cultura rurale del nostro entroterra che dovremo difendere”. Si può certo fare di più anche sulla cultura ambientale dei cacciatori, sostiene il senatore.
I limiti della 157 sono chiari riguardo alla questione dei danni della fauna selvatica. “I danni sono cresciuti in maniera geometrica – commenta sull'argomento il senatore Orsi - e si sono ridotti i soldi per indennizzarli; ricordo che i danni sono pagati con i tesserini dei cacciatori. Ma il problema non è solo di risorse se ci si limita ad indennizzare meglio i danni causati dall'eccessiva densità faunistica di talune specie non si arresta la loro esplosione demografica. Sugli ungulati la strada è quella di ridurre le popolazioni. Pensi che ormai quasi tutti i parchi hanno attivato il controllo faunistico per abbattere animali selvatici”.
Il senatore è critico sulla candidatura del Partito Caccia Ambiente alle regionali “E' una sconfitta - spiega - se nasce un partito per difendere la propria passione. Per chi ha quella passione e per la politica. Si immagina lei un partito di ciclisti o di appassionati dell'arte o di commercianti?”.
Una sinergia tra le associazioni agricole, ambientaliste e venatorie affinchè si lavori concretamente nella tutela dell'ecosistema attraverso la caccia è la direzione auspicata da Fare Ambiente e sottoscritta anche dal senatore “è difficile ma bisogna provarci” conclude.