Questo, per chi non lo sapesse “è il
Governo più animalista e il Pdl non è più il partito delle doppiette”, parola di
Michela Vittoria Brambilla. Le dichiarazioni anticaccia del Ministro al Turismo ormai sono quasi all'ordine del giorno. Dopo le
pesanti leggerezze che si è concessa alla trasmissione Porta a porta sul
taglio della coda nei cani da caccia, (della serie, se il problema è dei cacciatori, allora va abolita la caccia), la brillante neo ministra interviene nuovamente sull'argomento (che ricordiamo non compete se non in maniera marginale il suo mistero) in un'intervista pubblicata martedì scorso da Il Giornale, interpellata sulle nuove linee intraprese dal Governo in merito alla difesa degli animali.
Il quotidiano sviscera una questione sulla quale il Pdl dimostra una certa schizofrenia: da una parte appoggia la linea decisa del Sottosegretario Martini, che scardina man mano un rapporto equilibrato uomo – animale, mentre dall'altra continua a sostenere le istanze del mondo venatorio, portando avanti la riforma della 157 ed appoggiando strenuamente le ragioni della caccia a livello locale e regionale.
Secondo la Brambilla il legame storico del Pdl con la caccia vacilla sempre più e al suo posto cresce quello con il mondo animalista. “Una famiglia su tre possiede almeno un cane o un gatto – spiega il ministro-. La mentalità è molto cambiata negli ultimi anni”, dice ancora, spiegando che per quanto riguarda la caccia: “i giovani sono sempre meno attratti dall'attività venatoria e i cacciatori rimasti sempre più anziani. E' nelle cose. Primo come il fatto che in Parlamento c'è una generazione nuova che vuol cambiare le cose”.
La caccia è da abolire? No, basta confinarla nelle riserve e nelle stagioni giuste, dice poi Maria Vittoria Brambilla, che ha qualcosa da ridire anche sull'obiezione posta dal giornalista sul fatto che molti cacciatori si considerano i veri ambientalisti . “Non capisco come si possa amare solo alcuni animali – risponde la Brambilla - e fare prede di altri”. Un connubio pressochè impossibile dato che, racconta, guarda caso il canile che lei stessa gestisce si riempie di razze da caccia a settembre , quando si apre la stagione – perchè i cacciatori abbandonino i cani prima di portarli a caccia resta un mistero -.
Ma la Brambilla non ha dubbi: "smonteremo un luogo comune che vuole l'animalismo come appannaggio della sinistra. E questo governo sarà il più animalista della storia d'Italia".
Che ci siano diverse anime nei partiti ci pare lecito ed espressione democratica della nostra società ma che le posizioni di alcuni all'interno di un partito di governo travalichino al punto di costituire un ostacolo ad una categoria di cittadini che rispetta le regole e pretende la propria dignità, ci sembra veramente troppo. Crediamo che sia giunto il momento che qualcuno ben più in alto della Martini e della Brambilla si faccia finalmente sentire e sgombri il campo da questo clima di caccia alle streghe, di cui onestamente ne abbiamo abbastanza.