Dopo l'intervento della Commissione Europea che ha deferito l'Italia presso la Corte di Giustizia europea chiedendo il blocco urgente della legge sulla caccia in deroga della Lombardia, le associazioni ambientaliste Amici della Terra, Fare Verde, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia si sono appellate presidente della Regione Formigoni chiedendo l’immediata sospensione del provvedimento che ha permesso la caccia fino al 31 dicembre 2009 alle specie fringuello, peppola, pispola e frosone.
“Una legge - scrivono le associazioni - che presenta gravi profili di illegittimità costituzionale e di inosservanza delle normative comunitarie”. "La stessa regione Lombardia – ricordano gli ambientalisti , dapprima con una personale comunicazione dello stesso presidente Formigoni e in seguito con la delibera di Giunta del 22 dicembre 2008, aveva formalmente riconosciuto l’illegittimità di ogni atto legislativo di concessione delle deroghe di caccia, impegnandosi ad “evitare qualunque iniziativa legislativa sul tema specifico”.
Le associazioni invitano la regione ad assumere “un’iniziativa responsabile ed urgentissima e, prima ancora che arrivi l’imbarazzante ingiunzione dalla Corte europea, annulli la legge n. 21/2009, fermando l’illegittimo abbattimento di fauna selvatica protetta, vera e propria sottrazione di patrimonio alla collettività, che in questi giorni sta avvenendo in Lombardia”.
Ricordiamo ancora che al di là delle reiterate prese di posizione dalla Commissione Europea sul complicato argomento delle deroghe, la stessa – come abbiamo recentemente avuto modo di osservare grazie alla corrispondenza intercorsa con il nostro ministero - considera pienamente legittima la loro applicazione per la situazione italiana. Il punto, ed è questo che fa notare il commissario UE all'ambiente Stavros Dimas, è semmai da focalizzarsi sulla loro applicazione in alcune regioni italiane e sul fatto che alcune di queste non rispettino pienamente le rigide condizioni imposte dalla stessa direttiva.