Dopo la proposta degli scorsi giorni presentata in forma di interrogazione a risposta immediata, il presidente della Lega Nord nel Veneto Roberto Ciambetti, è intervenuto nuovamente in consiglio per chiedere chiarezza sull'emergenza rabbia: "viste le recenti polemiche dei medici veterinari e la confusione che domina sul caso tra i cittadini – ha dichiarato Ciambetti - è auspicabile un miglior coordinamento della Regione con i veterinari. Inoltre, e' giusto dare indicazioni chiare a quei turisti possessori di cani che hanno scelto il Veneto per trascorre le vacanze".
A ribadire la contrarietà del gruppo leghista rispetto la scelta di vietare la caccia come misura cautelare, così come la circolazione di tutti gli altri cani nelle zone a rischio,i consiglieri leghisti Caner e Ciambetti ritengono le misure adottate dalla Regione troppo restrittive sia rispetto all'ordinanza Ministeriale ''Misure urgenti per prevenire la diffusione del contagio di rabbia negli animali al seguito di persone dirette nella provincia di Udine'', (con la quale, all'articolo 5, si stabilisce che le pratiche venatorie con l'impiego di cani regolarmente vaccinati sono consentite), sia rispetto ai provvedimenti attuati dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dove il virus della rabbia ricomparve già un anno fa e dove l'attività venatoria è consentita previa vaccinazione dei cani''.
“Abbiamo chiesto alla Giunta di modificare la propria ordinanza - ha spiegato Caner - consentendo la pratica venatoria ai possessori di cani regolarmente vaccinati da almeno venti giorni. Si tratta di una modifica che va fatta non solo per favorire i cacciatori - ha concluso l'esponente del Carroccio - ma anche tutte quelle persone che possiedono un cane vaccinato e sono residenti in luoghi dove si e' diffusa la rabbia silvestre".