La Lega Antivivisezione, Lav, a dispetto del proprio nome, concentra gran parte delle sue energie contro la caccia. In collaborazione con la Lac, lega abolizione caccia, ha recentemente ottenuto lo stop delle cacce in deroga in Veneto e altre iniziative del genere sono organizzate in altre regioni d'Italia.
Secondo le ultime dichiarazioni di Gualtiero Crovesio, uno degli esponenti dell'associazione, la caccia è un'attività praticata da una minoranza di persone, le quali creano problemi alle comunità nelle aree rurali, che si sentirebbero “abbandonate dalle istituzioni”.
"I cacciatori – spiega Crovesio - recano disturbo alla quiete pubblica, arrecano pericolo per i lavoratori agricoli e i gitanti, si avvicinano molto di più del consentito alle case e alle costruzioni, invadono proprietà private, inquinano e sporcano il territorio con bossoli e resti della cacciagione”.
La Lav, che annuncia l'apertura di un apposito sportello a Torino per le segnalazioni e l'assistenza legale, lancia accuse gravissime contro i cacciatori: “Se qualcuno prova a lamentarsi, fioccano minacce e ritorsioni, prima fra tutte l'uccisione degli animali domestici, cani, gatti, animali da cortile, che vengono uccisi anche non in presenza di minacce, ma semplicemente per pura crudeltà”.
Se ancora ci si chiede come e perchè i sondaggi siano poco favorevoli alla caccia, certo è che lo si debba anche e soprattutto ad azioni di vero terrorismo psicologico come queste. Crediamo che sia opportuno che le istituzioni competenti chiedano a tali associazioni un comportamento più corretto e rispettoso.