Joaquin Navarro Valls, referente del Vaticano per più di vent'anni a fianco dell'amatissimo papa Wojtyla, mette al centro delle questioni l'uomo e la sua natura. Ospite alla trasmissione Otto e mezzo di La Sette, Valls ha parlato anche delle sfide ambientali di oggi e di come occorra riparlare di sviluppo della civiltà in funzione dell'essere umano.
“Siamo lontani dalla concezione di “resistenza” alla natura di Cartesio, che vedeva in essa una cosa da manipolare, - ha spiegato Navarro Valls riprendendo le ultime dichiarazioni di papa Ratzinger riguardo alla necessità di uno sviluppo responsabile - ma siamo altrettanto lontani dall'esagerazione della eco-sofia che sostiene al contrario che l'unica cosa che conta è la natura fisica. L'essere umano è un elemento di quella natura fisica in questa ambivalenza trova voce l'idea di sviluppo responsabile”.
Un esempio lampante di questa concezione etica che sostiene la necessità di preservare la natura con responsabilità ma in funzione della persona umana, si ha dal racconto di un pomeriggio passato in compagnia di una scimmietta allo zoo, un episodio narrato nel libro A passo d'uomo da poco pubblicato (Mondadori, 2009), in cui l'ex referente della Chiesa cattolica racconta di aver interagito con l'animale stabilendo un contatto amichevole. “La riflessione era inevitabile – racconta Valls alla giornalista Lilli Gruber - c'è qualcosa che lei possa comunicare a me o che io possa comunicare a lei? Quel salto della coscienza era troppo evidente. Quella scimmietta mi ha fatto capire che soltanto con un altro essere umano posso instaurare un contatto vero, umano”.
Questo non vuol dire che non si possa stabilire un contatto con gli animali, ribadisce Valls, ma rimane una comunicazione a sé, molto lontana dall'amore umano, dalla scoperta dell'intimità con l'altro, cose che, tra mondo umano e mondo animale non hanno possibilità di generarsi.