Gli animalisti intendono fermare qualsiasi azione che potrà essere decisa per ridurre il numero dei cormorani sul lago di Como. E' quanto si apprende dal documento diretto all'amministrazione provinciale firmato da alcune associazioni ambientaliste comasche Lipu, Wwf, da Legambiente Lombardia e dal comitato La Locomotiva di Menaggio.
La nota contesta i dati diffusi sulla consistenza numerica della colonia (non alcune migliaia, bensì 750) e chiede di lasciare in pace gli uccelli, perchè ormai autoctoni.
Secondo il documento un cormorano mangerebbe “soltanto” due etti e mezzo di pesce al giorno e, si legge, “non si può nemmeno asserire che siano scomparse alcune specie ittiche, tantomeno che la causa di ciò sia da attribuire agli uccelli”. Occorre ridimensionare anche quanto detto sui danni alla vegetazione e alle abitazioni causati dal guano degli uccelli secondo gli ambientalisti secondo cui sono solo tre le case danneggiate lungo la costa Osteno Santa Margherita, il guano dei cormorani insomma occuperebbe una fascia costiera di solo 250 metri.
La situazione nella frazione di Santa Margherita è invece oggettivamente invivibile secondo il sindaco Alberto De Maria che riceve tutti i giorni le lamentele dei cittadini. "Non voglio fare polemica con nessuno - spiega il sindaco De Maria - ma invito soltanto i firmatari di questo appello a soggiornare per un po’ in una delle case invase dal guano".
"Se poi non si tratta di 10mila uccelli, ma di mille, cambia poco - prosegue - Noi abbiamo segnalato alla Provincia la situazione già due anni fa e nulla è stato fatto. Si parla di spostare la colonia altrove, ma così non si risolverebbe nulla. Serve un intervento diretto, non cruento quanto si voglia, ma comunque immediato".
(Corriere di Como)