Lucia Sturmia Gasparini, genovese di nascita e residente in provincia di Ancona, è una vera e propria esperta di cinofilia, coltiva da oltre vent'anni la passione per i cani da tana che alleva con il marito, Enrico Gasparini, appassionato cacciatore, dresseur cinofilo e garista con all'attivo 43 Campioni fra lavoro e bellezza sotto l'affisso Il feudo di Montecarotto.
Nella struttura tanistica di Montecarotto i coniugi Gasparini organizzano gare nazionali per cani da tana con aggiudicazione di CAC. Lucia è responsabile nazionale per Libertas-Coni del settore "tana e ludotana" e autrice dei libri "Il bassotto" (ed. Cinque), "Il grande libro del bassotto" e "il grande libro del chihuahua " (ed. U.Cuomo).
“Sono appassionata di attività venatorie anche sopraterra, traccia e cinghiale per bassotti e terrier e seguo mio marito in giro a caccia”, spiega Lucia raccontandoci poi che la passione per il mondo della cinofilia e dell'arte venatoria ha già coinvolto anche i figli: “sono la fierissima mamma di Pierorso, 12 anni, tiratore di poligono e tutte le domeniche a caccia con pap�e nonno e Ginevra, 10 anni, da tre anni handler sui ring italiani ed allieva di Mia Ejerstad con una decina di Campioni, fra cui uno europeo a Budapest, fatti con le sue forze, Ginevra è anche coautrice del libro dei chihuahua, che lei alleva già; e infine c'è Alessia, di soli 7 anni, che ama caccia, cani ed è la fiera proprietaria di 2 russian toy che presenta lei”. Tutti i componenti della famiglia insomma, spiega Lucia “sono votati al fatto di legare indissolubilmente l'amore per i cani in due diversi comparti:i cani da compagnia (delle bimbe) e quelli di compagnia, ma assolutamente non da compagnia quali bassotti e terrier, che possono sì vivere in appartamento,ma devono essere gestiti come ausiliari venatori, magari a riposo, ma venatori!!”, sottolinea l'esperta cinofila.
Sulla caccia, che non pratica direttamente ma che predilige nelle forme cinofile (in tana o su traccia), ci dice ancora “ritengo che vada portata avanti una battaglia quanto più possibile pacifica ma ferma per tutelare i sacrosanti diritti dei cacciatori, che rappresentano - nella loro stragrande maggioranza - una delle poche categorie che hanno veramente a cuore la tutela dell'ambiente e degli animali”.
Per Lucia Gasparini l'arte venatoria, “che ha resistito millenni considerata un valore aggiunto di ogni persona - dice - non può essere relegata ad un ruolo di "tollerabile difetto" di chi ci circonda, ma vista in una giusta ottica di condivisione di una passione che, se vissuta in modo corretto supportata da valori morali che contraddistinguono il gentiluomo cacciatore vero, è un'arte capace di allargare le menti, unire le diverse popolazioni sotto una stessa bandiera e arricchire corpo ed animo di coloro che la praticano”.
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