Adeguare i calendari venatori a principi scientifici ed ecologici. Questo il punto fondamentale ribadito dal Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) che interviene con una nota ufficiale per chiarire i dubbi espressi recentemente su alcuni emendamenti proposti alla legge “comunitaria” in discussione in Parlamento. “Non si parla di cacciare tutto l'anno” sostiene CNCN, ma solamente tenere conto delle differenze di specie e di territorio, evitando le rigide date del sistema attuale.
Una puntualizzazione necessaria affinchè non scada nella solita polemica politica che pervade qualsiasi provvedimento, soprattutto per un tema delicato come quello della caccia e perchè ci si allontani da certe espressioni sensazionalistiche e fuorvianti utilizzate spesso dalla stampa.
Gli emendamenti sotto accusa, attualmente in discussione alla Commissione Politiche Europee del Senato, diversamente da come si vuol far pensare “rendono in realtà possibile la modifica ai calendari venatori solo nei termini e nei limiti della legge europea, - precisa CNCN - la quale dà preminenza a un criterio ecologico scientifico dell’ambiente (differenti periodi di migrazioni delle differenti specie) a discapito di quello burocratico (calendario fisso). Ciò andrebbe quindi a tutelare maggiormente le specie dei volatili perché l’attività di prelievo rispetterebbe i loro cicli di vita specifici, senza andare a modificare i periodi di caccia liberalizzandoli completamente”.
Modifiche che rientrano pertanto nei dettami della “Guida interpretativa alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/cee sulla conservazione degli uccelli selvatici” elaborata dalla Commissione Europea dopo il via libera del mondo venatorio attraverso la FACE (Federazione delle Associazioni della Caccia e per la Conservazione della Fauna Selvatica), con la condivisione del mondo animalista attraverso Birdlife International, istituzione rappresentata in Italia dalla Lipu e presente in più di 100 paesi in tutto il mondo.
E' chiaro quindi che, come ribadisce CNCN “Non si tratta di un blitz: l’emendamento proposto è stato sottoscritto, oltre che dal Pdl e dalla LN, anche dall’Udc ed ha ricevuto apprezzamenti dai senatori di altre forze politiche. E non si tratta di un blitz perché quella di adeguare la normativa italiana a quella europea prima che questa intenti procedure di infrazione verso il nostro Paese, è un’esigenza del nostro sistema giuridico e di quello di tutti i paesi dell’unione europea”.
Un'altra precisazione viene fatta sulla proposta di Legge Orsi attualmente all’esame della commissione ambiente al Senato. “E’ questa la sede dove si discute la riforma complessiva della caccia, con tutti i rappresentanti parlamentari - puntualizza il Comitato Nazionale Caccia e Natura - Proprio ciò che auspica il senatore Della Seta, che sta infatti partecipando ai lavori della Commissione Ambiente del Senato, aula che dovrebbe ricevere il testo, con le modifiche già previste (ritiro emendamento per caccia a 16 anni) e quelle prevedibili (sistema dei richiami), all’inizio del prossimo anno".