Il senatore Valerio Carrara chiede formalmente chiarezza sui finanziamenti pubblici erogati alle associazioni ambientaliste negli ultimi anni.
L'esponente del Pdl (che già nel 2008 aveva presentato un atto di sindacato ispettivo su questo argomento), sollecita i ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura ad illustrare, tramite una risposta scritta, se e quali finanziamenti pubblici sono stati concessi alle principali associazioni ambientaliste italiane e quali benefici economici le stesse abbiano ottenuto.
Il Ministero dell'ambiente, ad esempio – si legge nel testo dell'interrogazione presentata lo scorso 10 dicembre 2009 dal Senatore Carrara - si sarebbe avvalso della consulenza dell'associazione Lega italiana protezione uccelli per individuare le Zone di protezione speciale e dei Siti di interesse comunitario; altre risorse pubbliche sarebbero, inoltre, state destinate ad analoghe associazioni per la gestione dei parchi ed oasi di rifugio.
L'interrogazione, più concretamente, mira a conoscere l'ammontare di ogni eventuale importo alle associazioni negli ultimi quattro anni e a quale titolo; se e quali attività abbiano svolto le stesse in cambio di tali elargizioni; se e quali risorse siano state assegnate negli ultimi quattro anni in particolare alle associazioni WWF, Legambiente, Lega italiana protezione uccelli, Lega per l'abolizione della caccia, Italia nostra per la gestione dei parchi ed oasi di rifugio e di quale entità.
Sempre in data 10 dicembre il senatore Carrara ha presentato un'altra interrogazione parlamentare diretta ai ministri Zaia (Politiche Alimentari e Forestali) e Maroni (Interno) sul cosiddetto “campo antibracconaggio” organizzato dalla Lega per l'Abolizione della Caccia (Lac) nelle valli bresciane in collaborazione con il "Komitee gegen den vogelmord". L'azione mirava alla ricerca e alla distruzione di eventuali trappole e reti di cattura per uccelli. Ai volontari veniva richiesta resistenza fisica ( essendo prevista una marcia di 6/8 ore al giorno) e capacità di autocontrollo nelle situazioni di contrasto con i cacciatori.
“Considerato che – si legge nel testo dell'interrogazione - la categoria dei cacciatori non è avvezza a tendere né trappole, né reti, come, al contrario, fanno i bracconieri, che non sono cacciatori”, che “il nostro Paese impegna importanti risorse economiche nella vigilanza del territorio e, in particolare, contro i bracconieri” e soprattutto che la suddetta associazione (Lac) è stata inibita ad ogni attività di questo genere dalla Prefettura a seguito della denuncia-esposto da parte dell'Associazione Cacciatori Lombardi (ACL); Carrara chiede se e quali azioni siano state intraprese al fine di evitare che le attività svolte dalla Lac interferissero con quelle degli organi di vigilanza e di polizia preposti; se e quali provvedimenti si intende mettere in atto al fine di evitare che episodi analoghi a quello descritto abbiano a ripetersi.
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