Riceviamo e pubblichiamo:
Sto raccogliendo i riscontri per denunciare agli organi competenti certi giornalisti che sfruttano la loro posizione dominante per rappresentare un’immagine distorta della caccia senza un contraddittorio.
In merito all’articolo pubblicato sul vostro quotidiano in data 18 dicembre 2009 a firma Oscar Grazioli, intervengo per l’ultima volta allo scopo di porre fine a questo dibattito che mi vede citato più volte. Grazioli, è proprio il caso di dirlo, dà i numeri: sostiene che in vent’anni i seguaci di Diana siano scesi da due milioni a cinquecentomila. Poiché è mia consuetudine abituale prima di diffondere notizie o dati effettuare una approfondita disamina degli stessi, nel mio primo intervento ho dichiarato che i cacciatori sfiorano il milione di unità. Se si aggiunge a questo dato i praticanti delle discipline del tiro sportivo, del tiro al piattello, fossa olimpica e skeet, il numero raggiunge 1.200.000 unità.
Le mie fonti sono rappresentate da ANPAM Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni (Confindustria), Assoarmieri, Confartigianato e supportate da indagini riguardanti il settore, indotto compreso, di Eurispes. Probabilmente i dati in possesso di Oscar Grazioli (750.000 cacciatori) si riferiscono agli iscritti alle Associazioni Venatorie riconosciute a livello nazionale che non tengono conto invece delle numerose Associazioni a livello regionale, quindi non censite, che annoverano decine di migliaia di iscritti. Ne cito alcune: ACL – Associazione Cacciatori Lombardi, Associazione Cacciatori Veneti, Associazione Cacciatori Liguri, Associazione Cacciatori Sardi e CPA – Caccia Pesca Ambiente ecc ...
Le prese di posizione contro la caccia e i cacciatori da parte di alcuni giornalisti che scrivono su quotidiani nazionali quali Corsera, La Repubblica e La Stampa nonché di alcuni giornalisti che operano in Rai, essendo quindi retribuiti con il canone, mi hanno convinto a raccogliere documentazione e riscontri nonché registrazioni delle trasmissioni che ho già richiesto e richiederò al Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Senatore Sergio Zavoli. Non è possibile che qualcuno in trasmissioni che non hanno nulla a che vedere con la passione venatoria prenda posizione sulla caccia senza offrire una possibilità di contraddittorio. Saranno poi gli organi giudicanti (Ordine dei Giornalisti e Commissione di Vigilanza Rai) a verificare se tutto ciò sia etico e deontologico. Mi dispiace signor Grazioli che lei, i suoi amici ed amiche, disdegnate una battuta di caccia, una passeggiata all’alba in mezzo alla natura respirando aria pura. Non è mai troppo tardi, a tutto c’è un rimedio.
Responsabile Ufficio Stampa Senatore Valerio Carrara
Dott. Fortunato Busana