Come abbiamo visto, il Tar del Veneto ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dalla Lac contro la delibera della regione che lo scorso 24 novembre permetteva la caccia in deroga a storno e peppola. L'intervento del Tar riapre di fatto la caccia a queste due specie fino al 31 dicembre 2009. I cacciatori veneti potranno infatti ancora prelevare 71 mila capi di storno e 15 mila peppole, secondo i quantitativi regionali concessi in virtù del fatto che al momento dell'approvazione per queste due specie (anche e soprattutto a causa delle continue interruzioni e sospensioni della caccia) non era stato raggiunto neppure la metà del carniere consentito.
L'assessore regionale alla caccia Elena Donazzan ha espresso soddisfazione per la decisione del Tar: "con questa sentenza - afferma l'assessore Donazzan - si e' dimostrata la capacita' amministrativa e di corretta gestione della Regione del Veneto nel settore delle applicazioni delle norme sulla caccia. Il Tar del Veneto e' entrato nel merito di una sospensiva che aveva concesso senza il contraddittorio a seguito della solita richiesta di impugnazione da parte di un'associazione ambientalista. La decisione del Tar e' un grandissimo successo amministrativo e politico perche' conferma la bonta' della scelta di sostenere politiche venatorie innovative e di rispetto del quadro europeo, senza per questo rinunciare alle tradizioni venatorie del territorio".
Secondo l'assessore alla caccia questa sentenza del Tar ha riconosciuto la validità dello strumento di controllo ideato dalla regione Veneto, frutto di competenze acquisite in diversi anni, che hanno permesso - rimarca l'assessore "la vittoria contro la demagogia dell'ambientalismo estremista".
(Adnkronos)