Questa mattina il Consiglio regionale della Lombardia si è riunito in assemblea straordinaria votando con favore (44 sì e un astenuto) la proposta di legge presentata dal capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi di chiudere in anticipo la caccia in deroga, visto il pronunciamento della Corte di Giustizia europea sulla legge lombarda lo scorso 10 dicembre.
Poco cambia per i cacciatori lombardi interessati al prelievo di fringuelli, peppole, pispole e frosoni, visto che il termine delle deroghe era prefissato dalla stessa legge al 31 dicembre. Si tratta di pochi giorni ma il gesto rimane per lo più simbolico. In questo modo la regione Lombardia prende atto della constatazione europea e si impegna a risolvere la situazione rispondendo alle esigenze imposte dalla Direttiva Uccelli.
In questo senso il consigliere Macconi (An) ha chiesto per voce del Pdl, l'istituzione entro 30 giorni di una commissione di esperti in campo giuridico, faunistico, ornitologico e venatorio al fine di valutare la situazione giuridica rispetto alle deroghe e di produrre una relazione entro 90 giorni per ipotizzare possibili percorsi per i provvedimenti futuri. La proposta però è stata votata a favore solo nella parte introduttiva, ossia nella necesittà di preseguire questo tipo di obiettivi. Il consiglio ha invece respinto l'idea della commissione sulle deroghe.
Sulla votazione di questa mattina intanto si raccoglie il disappunto del consigliere Ligasacchi (Pdl), il quale ha protestato contro la convocazione urgente dell'assemblea in sede di Commissione chiedendo ai consiglieri di disertare la seduta. “Non ci sto - ha dichiarato Ligasacchi - ad abrogare una legge che abbiamo costruito con fatica e farò tutto il possibile per far capire a questo Consiglio regionale che le deroghe spettano per legge ai cacciatori e non sono un optional da immolare ogni anno sull’altare dell’ambientalismo più salottiero".
"Se anche in questi ultimi due anni siamo riusciti ad avere le deroghe in Lombardia” – conclude Ligasacchi, ”sono sicuro che anche per l’anno prossimo una soluzione la troveremo certamente. Hanno solo sospeso le deroghe, la Corte di Giustizia non le ha cancellate e questo è una buona base di partenza per il futuro. Metteremo con le spalle al muro i Verdi e le loro falsità. Andrò in Europa, in Parlamento, dove serve (sono pagato per quello) per cercare soluzioni legislative stabili ed efficaci e non mi fermerò fino a quando il mio mondo e la mia cultura della caccia con le sue tradizioni, non avranno trovato un giusto e sacrosanto riconoscimento".