Vista la morsa di freddo, la neve e il gelo su parte dell'Italia, l'Enpa si è mobilitata per soccorrere la fauna in difficolt�allestendo nidi artificiali per gli uccelli e creando punti di approvigionamento alimentare nelle campagne e nei boschi dello stivale. Azioni, occorre ricordarlo, stigmatizzate soprattutto negli ultimi anni da molte amministrazioni locali che devono far fronte al problema dell'aumento esponenziale degli ungulati, che a nostro avviso sono irresponsabili e rappresentano emblematicamente il rapporto distorto con la natura di parte del mondo ambientalista.
Ma l'Ente Italiano per la Protezione animali fa molto di più appellandosi direttamente ai cittadini ed esortandoli a fare la stessa cosa contro la legge (in molti casi è tassativamente proibito nutrire la fauna selvatica) e il buonsenso comune. “Anche i singoli cittadini hanno la possibilità, con un piccolo impegno, di salvare le vite di moltissimi animali – si legge infatti nell'appello di Enpa - Come? Creando a loro volta delle piccole zone per la somministrazione del cibo nei giardini privati e condominali – l’Enpa suggerisce di prestare attenzione a non arrecare disturbo ai vicini – oppure depositando nei boschi ortaggi e tuberi, alimenti utilissimi per nutrire cinghiali, daini e caprioli. In questo modo gli animali non solo vengono nutriti, ma sono anche tenuti lontani dalle zone coltivate o dagli abitati cittadini”. L’Enpa sollecita anche le istituzioni e la Protezione Civile ad intervenire e a considerare “in questo momento di crisi, anche le esigenze degli animali”.
Se poi consideriamo che stiamo parlando di migliaia di animali in sovrannumero (ricordiamo che l'aumento dei capi ungulati prelevabili solo in provincia di Bologna riguarda 4 mila unità, pensiamo a quanto mangia un singolo cinghiale e quante tonnellate di cibo occorrerebbero per sfamarli tutti), è ovvio che il tentativo di questa associazione è pressochè ridicolo e che così facendo, contrariamente ad ogni logica di buonsenso, non si farebbe altro che incentivare l'esubero di fauna selvatica, il disagio per all'agricoltura e soprattutto, una cultura faunistica lontana anni luce dalla realtà. Se questo è lo spessore delle proposte animaliste, che continuino pure. Più lo faranno e più il tempo dimostrerà quanto sono lontani dall'ambiente.