Certamente la votazione pressochè unanime da parte del consiglio regionale della Lombardia sulla
sospensione anticipata della caccia in deroga, dimostra la volontà di voltare pagina ed assicurare ai cacciatori la possibilità di
cacciare alle specie tutelate dalla Unione Europea solo dopo una valutazione ponderata rispetto alle opportune indicazioni in merito alla possibilità di
derogare alla direttiva Uccelli, così da evitare in futuro ulteriori provvedimenti impositivi. Lo dimostra anche la posizione dello stesso
Ligasacchi, promotore delle deroghe incriminate, il quale ha avanzato la richiesta di costituire una
commissione di esperti per meglio valutare la situazione giuridica ed operare al meglio per preservare le tradizioni venatorie lombarde in armonia con la Direttiva 79/409/CEE.
Come abbiamo visto Ligasacchi non ha però apprezzato il passo indietro del consiglio sulla legge di questa stagione, chi invece si dice soddisfato dell'esito della votazione è il proponitore della legge che ha fermato le deroghe modificando la legge regionale 24 del 2008, il consigliere dei Verdi democratici Carlo Monguzzi.
Ecco come commenta il consigliere dei Verdi "la legge punta soprattutto sul rispetto della legalità. Il consiglio non ha potuto votare contro la Corte di giustizia e il provvedimento è passato all´unanimità. È una pietra tombale sulla caccia in deroga nella nostra regione - spiega Monguzzi - . Il primo risultato in dieci anni, fino ad ora la Lombardia era sempre riuscita a farla franca".
Soddisfatto anche il consigliere regionale dei Verdi democratici Marcello Saponaro: "È stato fatto un passo avanti verso la legalità che dovrebbe trovare d´accordo anche i cacciatori che non vogliono rinunciare a una attività venatoria sostenibile, rispettosa della biodiversità". Invece per il presidente della commissione Attività produttive, Carlo Saffiotti, uno dei sostenitori della caccia in deroga, l´approvazione di ieri "è un atto dovuto anche se non condiviso. Abbiamo recepito l´invito della Corte di giustizia europea. L´auspicio ora è di poter riproporre la caccia in deroga l´anno prossimo, senza incorrere nella contrarietà della Corte".
(La Repubblica)