La proroga della caccia al cinghiale fino al 31 gennaio in virtù del mancato raggiungimento dei capi abbattuti durante il periodo stabilito, ha innescato a distanza di alcuni giorni, le reazioni dell'Enpa di Savona che critica il provvedimento "non serve a diminuirne o contenerne il numero" dichiarano i volontari dell'associazione a mezzo stampa. “Che la proroga non serve - spiegano dall'associazione - lo dimostrano ormai vent’anni di caccia condotta sia entro un calendario venatorio molto esteso che con la già esistente deregulation di centinaia di battute straordinarie svolte quasi ogni giorno dell’anno”.
Secondo l'associazione animalista “suscita quindi perplessità l’ennesima esternazione della Coldiretti a favore della caccia in gennaio. Come non convince il fatto che ormai tutti gli anni non si raggiunge il contingente abbattibile e si è ‘costretti’ a prorogare la caccia a gennaio; la matematica dovrebbe infatti far concludere anche agli uffici provinciali che i censimenti sono poco attendibili e sistematicamente sovrastimati” viene ribadito dalla Protezione Animali savonese.
Insomma dall'Enpa giunge un unico monito: non sparate ai cinghiali. Pur riconoscendo una situazione allarmante (che, occorre ricordare viene arginata ogni anno dai prelievi che riescono effettivamente ad evitare una proliferazione incontrollata, a dispetto di quanto possa dichiarare e sostenere l'Enpa), l'associazione allontana senza riserva la soluzione venatoria e avanza al suo posto quella dei metodi incruenti.
“Dal 1996 noi chiediamo, come accade in altre nazioni - prosegue infatti l'associazione - di studiare soluzioni incruente ed alternative, affidandone lo studio ad Istituti universitari non legati al mondo della caccia. Ma fino a quando la gestione degli ungulati sarà condizionata da interessi commerciali (la carne ai ristoranti) ed elettorali, i cacciatori continueranno ad avere buon gioco a danno degli agricoltori e della stragrande maggioranza di cittadini contrari alla caccia” aggiunge l’Enpa che conclude: “In questa situazione ciò che stupisce è l’alleanza che le associazioni agricole continuano a garantire ai cacciatori, invece di appoggiare le nostre proposte che comunque verranno ripresentate al neo assessore provinciale alle caccia”.