“Vista la rapida espansione del lupo nelle vallate cuneesi, la Regione deve mettere in atto politiche di contenimento, arrivando anche all’abbattimento dei capi eccedenti”. E' l'azzardata proposta avanzata, attraverso un'interrogazione alla Giunta, dall'esponente del Pdl in Piemonte Pietro Francesco Toselli, in seguito agli ultimi ritrovamenti di carcasse di selvatici sbranati da un branco di lupi in alta Valle Maira.
“Oggi sono i cervi e caprioli a venire cacciati e questo rientra in un certo senso nella norma della natura – sostiene Toselli – ma da quest’estate torneranno a essere a rischio le greggi e persino i vitelli al pascolo nelle grange alpine. Già lo scorso anno si sono registrati numerosi casi di depradazione, segnalati da allevatori preoccupati per l’impossibilità di svolgere con tranquillità il loro lavoro”.
Secondo Toselli l’abbattimento dei lupi non è più un tabù dal momento che anche in Svezia si è deciso di procedere in tal senso, visto l’aumento eccessivo dei branchi. "Finora - spiega Toselli - ci è sempre stato risposto che l’Unione Europea considerava protetti i lupi e quindi non ne consentiva la caccia. Ma perché i lupi svedesi possono essere abbattuti e quelli italiani no? Visto che si sono spesi migliaia di euro per studiare il reinsediamento del lupo nel nostro territorio, credo che ora sia venuto il momento di promuovere piani selettivi volti al contenimento di questo animale. Ho già detto che tra il lavoro di pastori e margari e l’esistenza del lupo mi schiero senz’altro dalla parte dei primi, che con la loro faticosa attività contribuiscono a mantenere vivo il territorio alpino, a salvaguardare pascoli e boschi, concorrendo all’equilibrio idrogeologico e naturale”.
(Targatocn)