Arianna Cipriani vive a Montemurlo, in provincia di Prato, ha 31 anni ed è impiegata in un ufficio commerciale.
Già protagonista di un'intervista su questo portale insieme alle amiche Catia Santopadre e Lara Leporatti, ci spiega meglio la sua passione, nata come quasi sempre accade dall'esempio paterno e cresciuta sempre più tanto che, dice “non ne potrei fare a meno per nulla al mondo”.
“Vedo la caccia come una bellissima opportunità di vivere momenti magici in simbiosi con il bosco – spiega Arianna -. Personalmente amo le passeggiate, gli animali e tutto quello che la natura mi lascia scoprire ogni volta che m'immergo in essa”. L'autunno con i suoi mille colori caldi, “una bellissima abetaia appena abbandonata da un temporale autunnale che lascia trasparire l'odore dell'umido misto al legno”, oppure ancora “una distesa autunnale di foglie variopinte che ti dipingono il cuore di felicità, un raggio di sole mattutino che attraversa delicatamente il ramo di un albero...”. Sono queste le cose che Arianna si porta nel cuore, a caccia, come nella vita, un prezioso bagaglio da conservare negli occhi e portare con sé ogni giorno. La natura per Arianna è “un bellissimo regalo che qualcuno ci ha generosamente fatto e che vale la pena di essere vissuto in tutto e per tutto”.
Arianna, che ama soprattutto uscire alla beccaccia in compagnia del suo setter inglese, ricorda che la caccia è fondamentale per la cura ambientale, permettendo ad esempio di poter operare sul contenimento delle specie in sovrannumero, responsabili di gravi danni intra – specifici.
Per dare modo alla caccia di sopravvivere nel migliore dei modi è necessaria più unione tra i cacciatori “penso che dovremmo avere un pò più di rispetto l'uno per l'altro e non stare sempre a discutere o a creare stupide invidie – spiega Arianna - . Dovremmo lavorare meglio per essere più uniti, o meno disuniti, come spesso accade. Sono sicura che se ci impegnassimo un pò di più in questo, potremmo riuscire ad affrontare e respingere molti attacchi che arrivano (sempre più numerosi) da quella parte di società anti-caccia. La divisione, troppo frequentemente, risiede tra noi cacciatori /cacciatrici e questo non aiuta affatto a sconfiggere il vero nemico, anzi lo fortifica rendendolo più attivo che mai”.
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