Il Partito Caccia Ambiente, tramite il segretario nazionale Angelo Dente ha presentato in questi giorni una denuncia alla procura della Repubblica affinchè sia fatta luce sulla cattiva gestione del “Parco Nazionale della Val d'Agri”, invitando la stessa a stabilire eventuali responsabilità del Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Il parco, istituito al fine di vietare sul territorio l'attività venatoria e l'estrazione di idrocarburi, è oggi ancora interessato da zone con diversi giacimenti petroliferi gestiti dall'Eni e dalla Shell. Inoltre, in virtù del fatto che la gestione del parco sia stata congelata dai ricorsi incrociati di Ministero e regione Basilicata, quest’ultima avrebbe concesso lo scorso 30 dicembre la messa in produzione di quattro nuovi pozzi petroliferi nell'area del parco.
“Pur non essendo costituito l’ente parco e, dunque, non esistendo l’ autorità amministrativa deputata alla ricezione – scrive Angelo Dente alla Procura - a coloro che esercitano l’attività venatoria viene elevata sanzione amministrativa ed inviata, contemporaneamente, denuncia alla competente autorità giudiziaria”.
“Se, dunque – continua Caccia Ambiente - la Polizia Forestale è abilitata alla vigilanza per il rispetto dei divieti esistenti nell’area, è indubbio che tale azione dovrebbe essere riferita a tutti i divieti, senza alcuna possibilità di deroga o di permissivismo tacito per le infrazioni commesse dai “poteri forti dello Stato”.