Marco Castellani, Vice presidente
dell'Anuu Migratoristi, prendendo spunto da una notizia pubblicata da questo portale relativa al
rapporto Wwf sulla cementificazione del territorio italiano (
110 km quadrati sottratti alla natura ogni anno), approfondisce il tema rilevando che tra le minacce principali la modifica degli habitat e il consumo del suolo, Wwf inserisce anche il
bracconaggio ai danni di specie sempre più rare e la caccia eccessiva esprimendo particolare apprensione per le specie orso bruno, lontra, capovaccaio, aquila del Bonelli, pernice bianca e gallina prataiola.
“Certo che hanno una bella faccia tosta – rileva Castellani - a meno che io mi sbagli, non credo proprio che orso bruno, lontra, capovaccaio, aquila del Bonelli e gallina prataiola siano minacciate dai cacciatori (lasciamo stare i bracconieri che con noi non hanno niente da spartire), mentre – sempre che io sappia – la pernice bianca, la dove è cacciabile, è prelevata nel rispetto di attenti piani di prelievo e di gestione”.
Secondo Castellani gli anticaccia dimenticano di divulgare che quasi tutte le specie selvatiche le cui popolazioni non godono di un buono stato di salute si ritrovano tra quelle protette e non tra quelle cacciabili e che “anzi, la grandissima parte delle specie cacciabili hanno avuto dinamiche di popolazione positive”. Un atteggiamento omertoso che trova un'altra inconfutabile verità nel fatto che mai si parli del ruolo invece positivo e insostituibile esercitato proprio dall’esercizio venatorio e dai cacciatori italiani per la gestione del territorio e la difesa della biodiversità.
“Già, perché il WWF – continua Castellani - si è “distrattamente dimenticato” di comunicare all’Opinione pubblica che, proprio grazie alla caccia e ai cacciatori (e non solo alle loro “oasi”), si gestisce una quota sempre più vasta di territorio agro-silvo-pastorale di concerto con il mondo agricolo, si organizzano giornate del “verde pulito” (recuperando tonnellate di immondizia lasciate in campagna da “civili” cittadini – magari ambientalisti e anticaccia - dopo i loro pic-nic), si garantisce un costante presidio del territorio (prevenendo e combattendo, ovunque e non soltanto nei fallimentari parchi naturali, i veri reati ambientali), si lotta contro le specie aliene o alloctone, che dir si voglia (che il WWF ha altrettanto “distrattamente dimenticato” di indicare esplicitamente tra le principali cause di perdita della biodiversità)”.
Wwf propone un'apposita Conferenza Nazionale aperta al contributo scientifico e alle associazioni ambientaliste per la definizione di una strategia condivisa in tema di biodiversità e di un piano d'azione a tutela della stessa. Il Vicepresidente dell'Anuu chiede che finalmente siano interessate e coinvolte anche le rappresentanze dei cittadini cacciatori, nonché quelle dei cittadini agricoltori, “le uniche vere depositarie del necessario bagaglio di conoscenze e soprattutto di esperienze pratiche non viziate da “eccessi accademici” o da concezioni disneyane della natura”.
Una richiesta che Castellani porterà avanti a nome dell'associazione venatoria Anuu Migratoristi davanti alle stesse Istituzioni cui si è rivolto il WWF, proponendo anche un mirato comunicato stampa da divulgare il più possibile all’Opinione pubblica.
Auspico - conclude Castellani - che, tutte insieme, le rappresentanze del mondo venatorio possano e vogliano finalmente scendere in campo unite anche quando non c’è da parlare solo direttamente di caccia, di calendari e di modifica della Legge 157/92, bensì quando si può e si deve competere con gli ambientalisti e gli anticaccia per dimostrare, con la pragmaticità che ci contraddistingue quali cacciatori, di essere in grado non solo di smentire le loro fandonie contro la caccia, ma anche di dar loro dei punti quando si tratta di parlare e soprattutto agire in difesa del territorio, dell’ambiente e della biodiversità".