I troppi cinghiali sulle alture del genovese continuano a preoccupare cittadini e funzionari pubblici. Gli abbattimenti (25 mila capi nel 2008 in tutta la Liguria, 10 mila nella sola provincia di Genova) non sono bastati, così l'assessore provinciale alla caccia Renata Briano ha deciso di incentivare l'elettrificazione e la recinzione delle aree coinvolte dall'invasione dei cinghiali.
Si partirà a breve dal parco del Righi, dove proprio in questi giorni gli agenti provinciali hanno effettuato altri abbattimenti, subito contestati dai Verdi in consiglio regionale, che hanno preso la palla al balzo per incolpare la caccia. “Desideriamo ricordare che i cinghiali presenti sul nostro territorio sono stati introdotti proprio per volere dei cacciatori”, ha dichiarato Cristina Morelli, Consigliere Regionale dei Verdi e Presidente di Verdi Liguria, la quale ha chiesto “che in futuro non vengano introdotte altre specie animali da destinare alla caccia”. Ma alla ennesima provocazione dei Verdi, che proprio a Genova hanno avanzato anche l'assurda proposta di introdurre alcool e droga test per chiunque abbia una licenza di caccia, i cacciatori (circa 4 mila, divisi in un centinaio di squadre) rispondono con i fatti, collaborando attivamente con la Provincia, quando viene loro richiesto e contribuendo alla tutela della pubblica incolumità.
Per l'assessore Briano per gestire gli almeno 10 mila cinghiali dell'intera provincia “occorre farli rimanere nel loro habitat naturale attraverso, appunto, la realizzazione di una rete con continue recinzioni anche elettriche. In tre anni - ha detto Briano - i cinghiali ci sono costati circa 600mila euro”. La colpa è in parte di chi continua a foraggiare questi animali e ad attirarne sempre di più. La Briano ha sottolineato che è vietato dare da mangiare e foraggiare i cinghiali e che purtroppo, anche al Righi, molti cittadini indisciplinati portano ancora loro avanzi di cibo e pane secco.